MIMMO MOROGALLO: IL MAESTRO DELL’ ANIMA.

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La pittura del maestro  Mimmo Morogallo  è pura poesia, è alchimia, è “geografia” del cuore.

Pittura influenzata dal contatto con scenari naturali, esotici,  incontaminati e con  diverse culture, anche se mantiene sempre un profondo attaccamento alle sue radici, alla sua terra: la Calabria e  in particolar modo la sua città natale Gioia Tauro.

Accarezza l’anima il mare, ora calmo, ora in tempesta, agitato, increspato, movimentato, come se volesse superare i confini della pittura.

Il volo dei gabbiani  nelle opere acquista significati funesti, figurando come preludio di perdita, ma al tempo stesso felice nel suo aspetto cromatico.

I suoi paesaggi sono finestre panoramiche sul mondo, una nascita intrisa di luce.

Un piccolo Eden da abitare per sempre.

Un pianoforte , un contrabasso, ricordano le melodie del cosmo, sospese nel battito del dipinto.

Colpiscono nella pittura di Morogallo i colori,  che donano una visione di luce quasi edenica: le sfumature dell’azzurro e del rosso; il giallo che usa in diverse gradazioni della sua produzione artistica, diventa il l colore della luce e della speranza.

Le sue primavere, i suoi prati, i suoi fiori regalano intense emozioni.

Nelle sue tele un posto importante lo occupa   la bellezza femminile.

Una bellezza che testimonia il suo girovagare per il mondo, non a caso il maestro  da molti viene chiamato “il pittore giramondo”.

Ricordiamo Gabrielle allo specchio, le ragazze hawaiane e Moore, la ragazza tahitiana.

Morogallo ferma sulla tela le bellezza femminile per preservarla dallo  scorrere del tempo.

In questi dipinti  si evince la pennellata  degli impressionisti nella composizione dei toni di colore che armonizzano il rapporto tra il colore e la luce, senza escludere la bellezza  e la composizione tecnica.

 Non poteva mancare la scultura che  nell’  arte di Morogallo, oltre ad essere metafora della vita, è simbolo eterno dell’amore, è anche emblema del tempo che scorre lento e inesorabile.

Le sue sculture rappresentano la gente comune: donne, modelle, emigranti in cerca dell’immortalità.

C’è anche un altro aspetto del maestro Morogallo che non tutti conoscono: quello spirituale.

Infatti come lui stesso recentemente ci ha raccontato la Vergine Maria occupa un posto speciale nel suo estro creativo e nella sua vita.

Le prime Madonnine che lui ha dipinto son la Madonna di Polsi e la madonna di Porto Salvo.

“ Raffigurare la Madonna col bambino è come pregare e un po’ invidio i monaci greci e russi che lo facevano in ginocchio. Le effigi mariane che mi hanno commosso di più? Quelle di Altomonte e Montenero”.

Ha anche scolpito una Pietà, dopo la prematura scomparsa del figlio Pacifico e ha una tela incompiuta che forse rimetterà sul cavalletto.

“Si ispira al racconto del vangelo apocrifo di Tommaso intitolato La Preannunciazione : l’angelo è un essere di luce trasparente e la Madonna, con l’anfora per prendere l’acqua alla fontana del paese, ha il volto di mia figlia a 16 anni. Le case sono quelle di Nazareth ma la natura è quella di Calabria, gli stessi ulivi e gli stessi fiori di campagna”.

Inoltre tocca l’anima il quadro “Abbraccio di pace”; Papa Francesco che abbraccia il papa emerito Benedetto XVI, come anche la Madonna con il Bambino e le stazioni della via Crucis.

Opere che trasudano preghiera e poesia, che solo un artista dotato di grande sensibilità può creare.

 

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