L’Oratorio Salesiano di Gioia Tauro ai tempi del Coronavirus

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Per contenere la diffusione del Coronavirus, non si celebrano le Messe pubbliche, gli oratori e i centri giovanili  sono chiusi come lo sono anche tutte le scuole, insieme alle altre misure del governo volte a limitare il più possibile assembramenti e spostamenti.

Per restare vicini ai giovani, ragazzi, famiglie e in generale a tutti i fedeli, tutte le comunità si sono adoperate per creare e veicolare i contenuti pastorali attraverso le reti sociali.

 A Gioia Tauro  gli animatori e i ragazzi dell’oratorio Salesiano della Parrocchia San Francesco da Paola, guidati dai padri Salesiani hanno dato vita ad un progetto di oratorio online con   delle challenge dei laboratori: danza, musica, teatro ,disegno, manualità e anche cucina.

Ogni lunedì vengono caricate delle sfide sulla pagina di instagram dell’oratorio.

 I ragazzi poi pubblicano sul loro Instagram il video della challenge scelta.

Una volta fatto questo vengono scelti i vincitori della sfida settimanale.

Sempre su instangram il mercoledì e il sabato I ragazzi sono impegnati con quiz e sondaggi.

Non è finita qui, ogni martedì sera sulla pagina Facebook della parrocchia vengono raccontate in diretta dall’animatrice Maria Concetta Pesa  delle bellissime storie di Bruno Ferrero,  per tutti i bambini.

Un’altra attività proposta dall’oratorio è stata un concorso di poesia con tema centrale la speranza… ” La speranza in versi”.

Hanno partecipato in molti con delle bellissime poesie frutto della loro fantasia.

Non manca la catechesi  che accompagna i bambini di prima e seconda elementare con video racconti e attività che coinvolgono tutti  i bambini.

  Per dare  continuità al lavoro svolto durante il laboratorio di teatro, è  nato anche  il progetto denominato:

 “Per fare teatro… basti tu”.

I ragazzi  hanno preparato ognuno da casa propria  un  Musical.

Il tema scelto è stato il racconto del colera che ha colpito l’Italia nel 1854, una pandemia che ha messo in ginocchio il nostro Paese più di un secolo fa.

Una situazione, per certi versi, simile a quella che stiamo vivendo oggi.

  Il titolo :  “L’unione fa la forza. Il colera ai tempi di Don Bosco.”

Partendo dalla storia originale,i ragazzi hanno scritto quindi un copione, suddiviso in cinque scene, con gli intervalli musicali e le voci narranti.

Nel 1854, l’Italia fu colpita dal colera, che raggiunse dapprima le coste liguri e poi si estese per tutta la penisola.

Don Bosco allora chiamò i suoi ragazzi per preparali a ciò a cui sarebbero andati incontro, rassicurandoli e raccomandando loro di vivere in grazia di Dio, di recitare le preghiere e di portare al collo una medaglia benedetta da lui stesso.

Nel pieno dell’emergenza, non vi erano abbastanza uomini volontari per aiutare gli ammalati e chi aveva bisogno, fu così che Don Bosco propose ai suoi ragazzi di scendere in campo, fra gli ammalati, per prestar loro servizio.

I ragazzi inizialmente furono presi dalla paura di essere contagiati dalla malattia, ma furono subito rassicurati dal Santo che disse loro: “Se non farete peccati, io vi assicuro che nessuno sarà toccato”.

Finita l’emergenza, nessuno dei ragazzi di Don Bosco fu contagiato.

Don Pasquale  Cristiani, guida sapiente e amorevole della Parrocchia gioiese, ha espresso tutta la sua soddisfazione per l’impegno profuso dai ragazzi, dagli animatori e dalle catechiste.

L’oratorio “Casa che accoglie” non si è fermato e continuerà il suo impegno ”Come voleva Don Bosco”.

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