Nicotera, sanità senza prospettive. L’ Asp lontana dai bisogni della gente

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Antonio D’Agostino

<Per i Livelli essenziali di assistenza si sta facendo il possibile, ma non esistono certezze perché mancano le risorse finanziarie; non c’è disponibilità di specialisti e quelli che ci sono partono per altri lidi perché nel Vibonese i rischi aumentano correlativamente all’inadeguatezza delle strutture; le guardie mediche non collaborano e spesso non fanno da filtro per evitare di sovraccaricare i pronto soccorso; i concorsi per medici di pronto soccorso vengono regolarmente disertati; ciliegina sulla torta, le liste d’attesa, che fanno registrare ritardi insopportabili, soprattutto se rapportate all’urgenza degli accertamenti, risentono anch’esse della penuria degli specialisti che si sarebbero per di più abituati a ritmi molto blandi, complice il Covid, e adesso mal tollerano di dover riprendere i normali ritmi di lavoro. Insomma, colpa, per lo più, della maggior parte dei medici che, anche quando ci sono, non collaborano; e, difatti, non protestano>. In sintesi, è questo, secondo Antonio D’Agostino, leader del gruppo d’opposizione in consiglio comunale “Cambia@vento”, il quadro della sanità vibonese tracciato dal commissario straordinario dell’Asp, Maria Pompea Bernardi, nel corso di un incontro tenutosi nella sede dell’azienda. L’assistenza sanitaria nel comprensorio nicoterese, in sostanza, è destinata a morire. Gli interventi dell’Asp nel settore della riorganizzazione dei servizi, infatti, si limiteranno alla riapertura del centro per bambini autistici e a migliorare la funzionalità del punto prelievi, che tornerà ad operare per cinque giorni a settimana e per complessivi 120 prelievi. Non ci sarà nessun passo avanti per la riattivazione del Centro obesità “Carmine Ionadi” né tornerà a funzionare h24 l’ambulatorio distrettuale per la scarsa disponibilità dei medici ad accettare l’incarico. Nessuna illusione sulla riapertura degli ambulatori di ecografia, ortopedia e protesica, mentre per l’ambulatorio di oculistica, inizialmente avviato e subito sospeso, dopo oltre un anno di attesa, sarebbe ancora in corso l’accertamento delle necessarie apparecchiature da acquistare. Trattandosi di importi che si aggirerebbero attorno a qualche migliaio di euro, in effetti, è del tutto comprensibile la cautela del management nell’avviare le procedure d’acquisto. Per tutti gli altri servizi ambulatoriali, invece, non si troverebbero specialisti disponibili. <Resta nel porto delle nebbie – sottolinea D’Agostino – la Casa della salute della quale il primo cittadino nicoterese continua a far propaganda>. Ipotizzata, poi, una postazione definitiva del 118 non medicalizzato grazie un Piano in fase di travaglio e che dovrebbe vedere la luce entro un anno. In conclusione, uno scenario sconfortante su cui “Cambia@vento” e la popolazione nicoterese faranno le loro valutazioni.

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