Sanità, la Regione presenta il piano dei servizi sanitari. Nicotera ancora una volta penalizzata

Nessun commento Share:

Il decreto governativo n.71/2022 ridisegna il profilo della sanità sul territorio e individua tempi, strutture, criteri da seguire per un percorso da concludere entro il 2026. A monte delle scelte fatte, c’è il lavoro portato a termine, con non poca fatica, da tutte le Regioni tranne la Campania. Il piano varato dalla giunta regionale e trasmesso nei termini all’Agenzia nazionale per i servizi sanitari regionali elenca i comuni dove dovranno nascere case di comunità (57), ospedali di comunità (15) e centrali operative territoriali (19) destando non poche perplessità. Il fronte dei poco convinti e di quelli che paventano una poco equa distribuzione delle risorse nelle cinque province appare destinato a crescere man mano che i contenuti del piano regionale saranno a conoscenza dell’intera cittadinanza. Di certo gli scontenti sono già tanti a Nicotera, territorio che appare ancora una volta penalizzato. Non solo, infatti, non si parla più di casa della salute, ma è saltata pure la possibilità di un ospedale di comunità per fare spazio alla casa di comunità. Non basta. Il decreto governativo prevede che le case di comunità possano essere “hub” (garanzia servizi h24, sette giorni su sette, con prestazioni diagnostiche, medici di medicina generale, pediatri di libera scelta, specialisti ambulatoriali, medici continuità assistenziale, telemedicina, infermieri, ecc.) oppure “spoke” (obbligatorietà h12, sei giorni su sette, dei servizi minimi in rete con ospedali di comunità e altre strutture sanitarie). Nel caso di Nicotera, però, non si sa ancora se la casa di comunità debba essere “hub” oppure “spoke”. Comunque sia, la scelta regionale mortifica le aspettative dell’utenza nicoterese che, dopo aver guardato con interesse ai piccoli passi in avanti (attivazione ambulatori dermatologia e ortopedia, centro per la lotta all’osteoporosi, potenziamento cardiologia) fatti dal commissario dell’Asp Pino Giuliano in collaborazione con responsabile del distretto Raffaele Bava e management aziendale, si ritrova nuovamente a navigare nel mare della delusione.

Peraltro, non sono ancora entrati in attività né l’ambulatorio di otorinolaringoiatria né quello di oculistica, entrambi dati per certi parecchi mesi fa, mentre appare del tutto naufragato il progetto di tenere la guardia medica attiva in fascia diurna con l’impiego dei medici di medicina generale. In realtà, il servizio è andato avanti a singhiozzo per poi finire nel nulla. Da qualche giorno l’ambulatorio resta completamente chiuso e di medici di famiglia non c’è neppure l’ombra. C’è di più. L’Asp parecchi mesi fa aveva proceduto a mandare una squadra di operai per mettere in sicurezza l’intera struttura ospedaliera. Alla fine della fiera, sono state eliminate le parti di intonaco pericolanti e lasciate ben in vista le gabbie in ferro dei pilastri. A distanza di oltre un anno non s’è mossa foglia. C’è solo ben visibile, nell’indifferenza generale, lo sconcio offerto dai lavori interrotti. Sino a quando?

Condividi questo Articolo
Previous Article

Inaugurata “La Tropea Experience”, Festival della Cipolla Rossa

Next Article

E’ stato presentato ieri pomeriggio a Gioia Tauro, nella Sala dell’Associazione ALAGA ONLUS  il libro dell’avv. Francesco Miraglia dal titolo “L’avvocato dei bambini” Armando Editore.

You may also like