Reggio Calabria: “Archeologia preventiva: come si salva il passato” 

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“Archeologia preventiva: come si salva il passato”  è il tema della conversazione che l’archeologo Riccardo Consoli terrà giovedì 11 agosto alle ore 18,00 presso la Villetta De Nava   nell’ambito  degli incontri realizzati dall’Associazione Culturale Anassilaos, congiuntamente con la Biblioteca,  in occasione delle manifestazioni promosse dal Comune di Reggio Calabria nel 50° dei Bronzi di Riace sul tema “La percezione dell’Antico”. Nel corso della conversazione lo studioso offrirà una visione  più aggiornata dell’archeologia rispetto allo standard idealistico della materia. In particolare egli affronterà il tema dell’archeologia preventiva, una branchia degli studi di settore che si occupa dell’impatto dell’edilizia pubblica e moderna sul patrimonio archeologico. Una materia disciplinata da legge ministeriale e che prevede alcuni aspetti peculiari e differenti rispetto a ciò che viene solitamente indicato come archeologico. L’archeologia preventiva, vista nel dettaglio, esegue tutta una serie distinta di attività orientate alla conoscenza dello stato dei luoghi in un momento preliminare di un cantiere edile o che riguarda servizi quali luce o gas e che comunque comporta degli importanti interventi sul terreno. Queste attività andranno poi a coronare la fase progettuale integrando o talvolta trasformando le caratteristiche del progetto stesso, perché inserito in una nuova concezione territoriale data dall’analisi della topografia storica. Questi aspetti fanno sì che la valutazione dell’ impatto di un’opera sull’esistente storico-archeologico sia preliminarmente inserita nel progetto e conceda all’opera di integrarsi al meglio con quello che è stato il trascorso paesaggistico di una determinata area. In più, concede la possibilità di salvare preventivamente tantissime opere archeologiche ancora non scoperte e rimaste talvolta obliterare dal trascorrere del tempo. Questa disciplina è infine importante alla luce del particolare palinsesto storico/urbanistico che le città italiane e, talvolta, mondiali, hanno vissuto perché procede con una valutazione completa e che non guarda solo al risultato finale o alla trasformazione radicale di un determinato contesto. In tal modo può aiutare nella lettura delle evoluzione storica paesaggistica del sito al fine di realizzare opere pubbliche e private che siano degnamente contestualizzate nell’ambiente in cui si sviluppano. Il dottor Consoli accompagnerà l’esposizione con una serie di immagini testimoni di salvataggi del presente e distruzioni del passato in un momento in cui ancora questa disciplina non era sviluppata.

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