Nicotera, un nastrino di plastica attorno al perimetro ospedaliero, così l’Asp “cura” il degrado” della struttura

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Un nastro biancorosso lungo gran parte del perimetro dell’ospedale probabilmente per segnalare alle persone che accedono agli uffici, ai laboratori e agli ambulatori della struttura sanitaria le condizioni di pericolo esistenti a causa del crescente degrado dell’immobile. A stenderlo gli operai mandati sul posto dall’Asp che, evidentemente, così facendo, pensa di risolvere ogni problema di sicurezza. Un nastro che, comunque, la recente tempesta di vento e pioggia ha già spazzato via riportando tutto allo stato originario. L’intervento degli operai e la recinzione delle parti pericolanti, comunque, non sono passati inosservati, anzi in tanti ne hanno preso atto con non poca perplessità.

In realtà, se dalle pareti del nosocomio, che da almeno sessant’anni non sono oggetto di interventi di manutenzione, dovessero staccarsi pezzi di intonaco o di cornicione, non sarà proprio il nastro biancorosso a salvaguardare l’incolumità degli utenti sanitari o a limitare le responsabilità dell’azienda sanitaria. Il degrado della struttura è ormai sotto gli occhi di tutti e da più parti viene sottolineato che, al di là del pericolo per le persone, incombe sui responsabili dell’Asp anche il rischio di essere chiamati in causa per la presenza di danni erariali di notevole portata. In verità pezzi di intonaco e di cornicione staccatisi dai piani più alti dell’immobile e dal terrazzo in passato hanno già toccato terra fortunatamente senza conseguenze. Nell’occasione, un’altra squadra di operai inviati dai competenti uffici dell’Asp provvedeva a transennare le aree interessaste dai detriti in caduta libera. Successivamente, si interveniva sulle pareti esterne del presidio ospedaliero per eliminare tutte le parti di intonaco lesionate e soggette a possibile distacco. L’operazione, tra l’altro, metteva a nudo tutte le gabbie in ferro dei pilastri il che faceva supporre imminenti lavori per sanare ogni inconveniente. Niente di tutto questo. A distanza di due anni le gabbie in ferro continuano a rimanere esposte al vento di mare e alla pioggia con le immaginabili conseguenze.

<Si sono create condizioni di degrado inaccettabili – sostiene l’ex vicesindaco Mimmo Pagano che sa sempre si batte per il miglioramento della sanità sul territorio – e non è possibile che a situazioni di pericolo così evidenti l’Asp risponda sempre con qualche pannicello caldo che ha il sapore del ridicolo. La strategia – aggiunge – è sempre la stessa: tante parole, tante promesse, pochi fatti. Sarebbe ora di cambiare registro e cominciare a lavorare con serietà non solo per il consolidamento degli ambulatori e per il rinnovo delle vetuste attrezzature esistenti, ma anche per riqualificare l’intera struttura muraria dell’ospedale che in futuro dovrebbe accogliere la Centrale operativa territoriale e la Casa di comunità hub>. Sarebbe anche necessario <un tempestivo intervento – conclude Pagano – per bitumare la terrazza dell’ospedale ed impedire che l’acqua piovana penetri nelle stanze del quinto piano per come accade da tempo, nonché per dotare di porte tutti i corridoi dei piani bassi attualmente esposti al vento e al freddo>.

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