Gioia Tauro: si è svolta nel piazzale della parrocchia San Francesco da Paola, Oratorio centro giovanile don Bosco la “ Prima festa delle nazionalità”

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Una Comunità che cresce è una comunità attenta al presente ma con lo sguardo aperta al futuro. Una Comunità che dialoga a tutto campo e la vita anima i discorsi e orienta le scelte. Animatori, collaboratori e membri della CEP che fanno propri le idee di alcuni e si adoperano per la loro realizzazione. In questo cuore che pulsa è nata “La festa delle nazionalità”.

Nel nostro presente, nel presente del territorio della parrocchia di San Francesco da Paola ma anche di tutta Gioia Tauro e di molti centri della Piana la presenza di persone di nazionalità diverse è una realtà. Molti di loro hanno già un lavoro altri sono alla ricerca. Tutti in qualche modo si relazionano col territorio ma in fondo rimangono ancora mondi isolati e parlare di integrazione è ancora presto. Una Comunità viva non è indifferente e per questo ha inteso avviare processi di integrazione. È stato questo il senso di quanto la comunità parrocchiale San Francesco di Paola Oratorio centro giovanile don Bosco ha voluto vivere domenica 27 novembre con “la festa delle nazionalità”.

Per questo primo appuntamento si è partiti invitando le famiglie dei ragazzi che frequentano l’Oratorio o il percorso di catechesi, nella speranza, in futuro, di includere anche altri che abitano il territorio Gioiese e no. Hanno aderito Ucraini, Polacchi, Moldavi, Marocchini e Nigeriani. Per ogni nazionalità è stato predisposto un gazebo perché ognuna potesse allestire uno stand delle loro tradizioni.

L’evento è stato aperto  dal parroco, don Natale Ioculano, il quale ha sottolineato il desiderio e la volontà di accogliere la pluralità di voci e le sensibilità delle diverse nazionalità.

Poi si è lasciato spazio a sufficienza per ogni nazionalità e ognuna ha saputo esprimersi raccontando e comunicando la propria storia, la propria cultura le proprie tradizioni. È stato bello sentire loro, piuttosto che parlare di loro. Nel loro raccontarsi hanno suscitato emozioni veramente forti e intense. In fondo è la conoscenza reciproca il fondamento di relazioni vere e durature per una crescita vicendevole.Quasi tutti hanno indossato i loro costumi tradizionali e i vari colori hanno dato ancora più vita alle parole, ai canti, ai balli e ai brevi video proposti. In circa un’ora si è avuto la possibilità di attraversare storie, culture tradizioni che non hanno lasciato indifferente nessuno.

Terminato il primo momento si è passati alla visita degli stand allestiti da ogni nazionalità per ammirare ancora i segni della loro storia e per gustare i sapori delle loro tradizioni. La scelta di far preparare i piatti tipici della loro nazione è stata voluta per rappresentare al meglio il nostro desiderio, vale a dire come l’armonia di ingredienti diversi crea sapori particolari così il rapporto reciproco non deve annullare le differenze quanto piuttosto tendere a costruire armonia.

Presenti il  Vicesindaco, di Gioia Tauro  Carmen Moliterno  e la Consigliera Regionale ,Carmela Pedà.

Entrambe hanno avuto parole di accoglienza verso i presenti e di apprezzamento per la bella iniziativa.

Fon Natale Ioculano ha dichiarato: ”Una festa riuscitissima grazie alla collaborazione degli animatori e collaboratori dell’Oratorio e di altri della CEP che si sono coinvolti allestendo la stand Italia. Senza presunzione diciamo che “la festa delle nazionalità” è stata un evento che ha creato relazioni, ha celebrato la pluralità, ha accolto tutti e ciascuno. Una festa che è diventata casa e cuore e dove c’è amore tutto ciò che accade diventa avvenimento.

Quella del 27 novembre è stata la prima festa. Accogliendo il desiderio di tutti, che coincide anche con il nostro, abbiamo già iniziato a pensare alla prossima. L’integrazione non si dice ma si vive e noi vogliamo fare la nostra parte”.

 

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