E’ STATO PRESENTATO A OPPIDO MAMERTINA IL ROMANZO DI GIANLUCA SAPIO “SETTE GIORNI”

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Sette giorni”di Gianluca Sapio è un importante romanzo che sta riscuotendo importanti successi di pubblico e di critica.

I “sette giorni” nei quali è scandito il romanzo, vanno dal sabato 7 ottobre 1815, quando due imbarcazioni con a bordo Gioacchino Murat ex re di Napoli e i suoi fidi giungono alla costa calabra, al venerdì 13, giorno della sua fucilazione e solennità di un altro re, sant’Edoardo confessore.

In questo spazio di tempo è un passare continuo dai colloqui formalmente cortesi tra Murat   prigioniero e colui al quale è affidato in custodia, il generale Nunziante, alla parlata dialettale di Nato e dei suoi conterranei , popolani all’oscuro di ciò che avviene dietro le grigie muraglie del castello e comunque poco interessati a quale re prestare obbedienza, tanto più che rivoluzioni e avvicendarsi di potenti hanno sempre cambiato di poco la sorte della povera gente  del borgo Sapio, descrive magistralmente  il progressivo passaggio di Murat dalla speranza iniziale di trovare un Ferdinando clemente allo sconforto.

Murat rievoca il suo passato e i scrive  un commovente addio ai suoi congiunti, esuli in Austria.

“Pensò alla moglie, ai giochi e ai momenti passati con i figli tra le belle stanze della Reggia di Napoli; sperò che per loro il suo ricordo potesse diventare una guida importante nella vita. Era certo che tutto il bene che era riuscito a condividere con la sua famiglia non si sarebbe disperso e non sarebbe stato dimenticato come invece era avvenuto per il suo operato di sovrano…”.

Quella stessa notte, approfittando del sonno di Turi, il pescatorello Nato si appresta a lasciare per sempre il povero “basso” in cui ha trascorso la prima giovinezza per seguire la sua strada. Sta per uscire quando nell’oscurità intercetta Mela (Carmela), la madre adottiva che, intuite le sue intenzioni, invece di trattenerlo lo lascia andare, non senza averlo coperto con la giacchetta “buona”, quella delle feste. «Gli occhi di Nato divennero lucidi, aveva capito che dietro l’atteggiamento silenzioso e schivo di Mela c’era stato sempre un profondo affetto materno; lei lo aveva cresciuto come un figlio vero e tale si sentì, per la prima volta, in quel momento nel buio di quella notte».

Mentre Murat passava alla Storia con la “S” maiuscola, toccava a lui, ora, iniziare una nuova tappa della sua piccola storia.

Un romanzo storico corale con figure di due mondi che paradossalmente  si trovano nello stesso luogo e nello stesso momento, ma non si incontrano mai.

Turi, il pescatore Nato, Mela, don Liborio e tanti altri.

Un romanzo che vuole anche, attraverso la storia raccontare  la Calabria.

Emerge infatti il diario di un borgo marinaro all’epoca fiorente per la pesca del tonno, con le abitudini, i comportamenti e le tradizioni della gente del posto.

Ebbene, il romanzo di Sapio è stato presentato  ieri pomeriggio a Oppido mamertina presso la Sala Conferenze “Palazzo Grillo”.

Dopo i saluti istituzionali  del Vicesindaco dott.ssa Marta Iaria; ha dialogato con l’autore la dott.ssa Lucia Ioculano .

Le letture sono state curate dal prof. Rocco Lando.

Numeroso e qualificato il pubblico presente.

L’autore  ha donato una copia con dedica al polo Museale che ospita la biblioteca comunale.

 

 

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