Ricadi, inaugurato il museo archeologico e paleontologico

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Il sindaco Nicola Tripodi taglia il nastro tricolore posto all’ingresso di palazzo Fazzari, nella frazione di Santa Domenica, e le sale del nuovo Museo archeologico e paleontologico subito si popolano di una folla di visitatori desiderosi di ammirare i tanti reperti esposti. Per il territorio ricadese è una giornata importante; l’offerta culturale si arricchisce di un nuovo “giacimento” di sicuro interesse e che non nasce a caso. E’, infatti, il frutto di un lungo lavoro di ricerca che affonda le radici nei decenni scorsi quando, sindaco il compianto Franco Laversa, uomo sempre pronto a sostenere ogni iniziativa mirata alla crescita del comprensorio, venne avviata nel territorio di Capo Vaticano e sulle alture del Poro la ricerca di testimonianze del glorioso passato.

il sindaco Tripodi taglia il nastro tricolore

Gli straordinari reperti accumulati nel tempo e oggi esposti nelle teche di palazzo Fazzari, immobile acquisito dal Comune e destinato a museo, non possono che ribadire il fascino di millenarie civiltà fiorite tra il mare e l’entroterra ricadese. Oggi, comunque, il Museo archeologico e paleontologico è una splendida realtà nata dall’impegno di giovani volontari, studiosi, archeologi, cittadini e amministratori. La sintesi delle stagioni trascorse nella ricerca di cimeli, vasi, scheletri, fossili di mammiferi marini e terrestri, con un percorso che prende il via dall’età del bronzo, è stata fatta nel corso della cerimonia di inaugurazione con una serie di testimonianze avviate dal sindaco Nicola Tripodi e dal vicesindaco Domenico Locane per arrivare all’ing. Vincenzo Calzona.

<Questa – afferma il primo cittadino ricadese – è un’iniziativa fondamentale per la crescita del territorio e lavoreremo ancora per integrarla e farla rientrare anche nei percorsi didattici mediante la sensibilizzazione degli istituti scolastici. Nel Ricadese – aggiunge – abbondano risorse naturali e paesaggistiche, ma ai turisti dobbiamo offrire anche altro e, in tutto questo, la cultura può e deve giocare un ruolo significativo>. Soddisfatto anche Domenico Tomaselli, vicepresidente della Provincia. <Il museo archeologico – sostiene – segna la nascita di un polo culturale importante. I reperti esposti sono di sicuro interesse e noi speriamo possano determinare adeguati afflussi turistici non solo dall’Italia, ma anche dall’estero. Finirà, comunque, tutto in rete con le altre strutture museali e speriamo che i sacrifici di tutti vengano ripagati>.

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