A Nicotera è emergenza democratica. L’arroganza impera, nonostante l’incombere di un quarto scioglimento del Consiglio Comunale. A Nicotera è emergenza democratica. L’arroganza impera, nonostante l’incombere di un quarto scioglimento del Consiglio Comunale.

A Nicotera è emergenza democratica. L’arroganza impera, nonostante l’incombere di un quarto scioglimento del Consiglio Comunale.

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Editoriale. E’ diventata ormai una emergenza democratica la spaccatura sociale che si vive nella città di Nicotera. Con l’arrivo della Commissione di Accesso agli atti comunali, inviata il 5 ottobre scorso dal Prefetto di Vibo Valentia, Paolo Giovanni Grieco, si è spento ogni interesse della Società Civile e dei partiti politici a partecipare alle prossime elezioni comunali, previste per maggio 2024. Ormai, per via del prevedibile scioglimento del Consiglio comunale, saranno rimandate di almeno due anni.

Prima volta di un Consiglio comunale aperto, su richiesta della Lega

L’ultimo rigurgito antidemocratico si è assistito nel “consiglio comunale aperto” del 24 ottobre, allorquando, aperta la discussione sull’arrivo della Commissione di Accesso, sono finiti sul banco degli imputati il Prefetto e la stessa Commissione, in un discussione surreale sul perché inviare una Commissione stante il fatto che nulla di anormale questa amministrazione avrebbe fatto: autoassolvendosi senza appello.

L’arrivo della Commissione di accesso segna la preannunciata sconfitta di questa amministrazione comunale per il suo perdurante malgoverno, colpevole di aver sporcato la voglia di riscatto per un futuro migliore della città. Nella Commissione vi è un membro della Direzione Investigativa Antimafia e, questo, è un aspetto che non lascia dubbi sull’alta percentuale di probabilità di scioglimento del Consiglio Comunale di Nicotera.

I tempi di questa lunga agonia li scandisce la legge prescrivendo, per la Commissione di Accesso, un primo periodo di indagine lungo tre mesi che scadranno il 5 gennaio 2024. Potranno presentare entro questo trimestre la relazione al Prefetto, oppure chiedere ulteriori tre mesi per completare l’indagine amministrativa, terminando al massimo entro il 5 aprile 2014. In tale ipotesi, scatteranno altri tempi tecnici che la legge mette a disposizione del Prefetto per la sua relazione da inviare al Ministero degli Interni il quale, valuterà se inviare al Consiglio dei Ministri la richiesta per il decreto di scioglimento.

Tutta questa parte finale si verificherà, ironia della sorte, dopo l’indizione delle prossime elezioni comunali di maggio/giugno 2024 che vedranno in corsa per l’elezione del “nuovo” consiglio comunale, una sola lista che sarà composta dall’attuale gruppo della Giunta Marasco che potrebbe non raggiungere il quorum. Diversamente, sempre per ironia della sorte, potrebbe essere beneficiata dalla burocrazia dello Stato e, in caso di elezione, verrebbe subito sciolta per quel condizionamento mafioso legato alle malefatte che saranno presumibilmente presenti nella relazione della Commissione di accesso che verrà stilata contro questa attuale amministrazione, ancora caparbiamente in carica, nonostante il recente abbandono di due consiglieri di maggioranza passati alla Lega. Stante l’andazzo antidemocratico, troppo spesso denunciato dalle opposizioni e riportato sulla stampa, sembrano abbastanza chiari i motivi dello scioglimento: “per atti contrari alla Costituzione”.

Procuratore della Repubblica, Camillo Falvo

Oltre al danno, pure la beffa per una Nicotera che dovrà subire il quarto scioglimento, per colpa di questa scellerata ed antidemocratica maggioranza comunale, così bollata ripetutamente dalle opposizioni come risulta anche dalle dichiarazioni messe a verbale nei consigli comunali. Vi è l’imponderabile che potrebbe manifestarsi come conseguenza delle inchieste, su Nicotera e dintorni, come preannunciato con una  dichiarazione alla stampa del 30 luglio scorso da parte del Procuratore della Repubblica, Camillo Falvo. In tal caso ogni giorno è “funesto” per eventuali provvedimenti ristrettivi.

Lanciare un appello al Prefetto di Vibo Valentia affinché intervenga sulla Commissione di Accesso per concludere il controllo degli atti entro il primo trimestre, non ha senso. La conseguenza sarà l’inevitabile scioglimento del Consiglio Comunale con l’arrivo del Commissario prefettizio che gestirà il Comune per uno o due mesi, a maggio e giugno 2024, per poi decretare  la nomina della Terna Commissariale Antimafia che rimarrà per 18 mesi, con possibilità di proroga per altri 6 mesi.

Meglio una Terna commissariale Antimafia che il peggiore dei sindaci. Affermare il contrario è un assunto da antistato.

E’ un Sindaco strano quello di Nicotera. In un raro barlume di lucidità politica aveva immediatamente presentato le “dimissioni irrevocabili”, non appena si era insediata la Commissione di Accesso il 5 ottobre scorso. Era l’unica cosa sensata che aveva fatto in cinque anni di disamministrazione, dopo aver spaccato il tessuto sociale e politico con danni rilevanti all’economia della città.

Un sindaco che ha fallito il suo mandato con le inchieste sull’inquinamento dalla condotta fognaria comunale sversata in ogni dove nel litorale marino e nella proprietà privata, negando l’evidenza e aggredendo la stampa, inchiodandosi a gravi responsabilità per tali atteggiamenti; per la mancanza di acqua potabile da mesi e mesi; l’affaccio della Madonna della Scala lasciato senza intervento di transennamento, con omissione di atto d’ufficio, stante il grave pericolo nonostante l’ordine dei VV.FF. ; la sanità, l’igiene, la salute pubblica senza prevenzione sono ormai allo sbando; l’allarmismo cinico e infondato su una nuova emergenza Covid, lanciata dal sindaco in piena estate, subito smentito da una dichiarazione ufficiale del Direttore Sanitario provinciale. Un Sindaco e una Giunta che hanno sempre contrastato il dissenso di liberi cittadini. Tutto questo rientra tra gli altri criteri di scioglimento per <motivi di pubblica sicurezza o di ordine pubblico> le cui ragioni sono collegate al mantenimento dell’ordine pubblico per la tranquillità pubblica e pace sociale, alla sicurezza dei cittadini, alla loro incolumità, alla tutela della proprietà, ecc.

Sindaco Marasco

Altro allarmante capitolo sono le incompiute delle opere pubbliche, avviate e nessuna conclusa, con gravi ombre di sospetto su di esse; un piano regolatore urbanistico non avviato con grave danno ai cittadini; il porto turistico non inserito nel bando dei lavori con grave danno all’economia; Il Piano spiaggia non attuato a danno delle attività turistiche e nessuna iniziativa di un braccio a mare a difesa dell’abitato di Marina; il turismo in abbandono e la spiaggia con bandiera verde a rischio di revoca da parte dell’Ordine dei Pediatri per gli alti casi di infezione e per la distruzione dell’arenile nel tratto che precede la scogliera con presenza di sassi e senza più la sabbia; la fuga dei giovani in cerca di lavoro; lo scandalo dei migranti argentini con una pesante inchiesta in atto per la cittadinanza ultraveloce con tanti soldi che pare siano stati richiesti da loschi individui; le tante spese pazze per lavori con assegnazioni dirette in barba alla trasparenza; la mensa scolastica dell’asilo comunale ancora non avviata; il “Muro del Pianto” pericolante nel tratto di strada dissestata della Stazione Ferroviaria; la zona della Cattedrale non più carreggiabile per un appalto eseguito non rispettando le misure della pavimentazione; Via del Vischio, nata sulla scia di un imprudente brindisi, è stata appena avviata e già ieri sera è diventata un problema per la viabilità per i lavori sui due corsi, con rischi sul piano di sicurezza, finanche un fatto allarmante di questi giorni dove un libero cittadino si è lamentato perché è stato costretto a smontare l’impalcatura sulla “Via” dopo avergli dato regolare concessione edilizia, un fatto grave che gli stessi stanno già approfondendo sul piano della legittimità. Tutti questi motivi rientrano in un terzo criterio di scioglimento previsto dalla norma <per gravi e persistenti violazioni di legge che si riflettono direttamente sulle posizioni giuridiche soggettive dei cittadini, o compromettono la stessa funzionalità dell’ente o la funzionalità complessiva del sistema dei pubblici poteri>.

L’ex sindaco dalle “dimissioni irrevocabili”, Pinuccio Marasco, non ha retto neanche una settimana lontano dalla poltrona e, malconsigliato, ha ritirato quelle ironiche e irrevocabili dimissioni che aveva annunciato tra pianto e stridore di denti, segnando la rottura totale con la Società Civile, i partiti politici di Nicotera, e, forse, anche con la Commissione di Accesso. Il tutto a vantaggio di un manipolo di fidatissimi che lo hanno fortemente condizionato nella scelta del ritiro delle dimissioni, pur di giocare la carta delle feste natalizie e carnevalesche da usare come arma di distrazione di massa, per la gravissima crisi politica estiva che attraversa la maggioranza, causa l’inquinamento fognario sversato nei terreni e nel mare.

L’imprudente brindisi

Ad oggi non c’è speranza per una nuova amministrazione comunale che stava nascendo per esprimersi nella prossima competizione elettorale libera e democratica, tra uomini e donne scelti tra la società civile e i partiti politici che, a fatica, si erano costituiti in quest’ultimo anno per affrontare le elezioni: Ass. Politico Culturale DDT-Difesa Diritti del Territorio, Rialzati Nicotera, Fratelli d’Italia, Lega, Forza Italia, Sinistra D’Agostino-MoviVento, ed altri, e tutti contro questa scellerata amministrazione Marasco.

Si dovrà subire un quarto scioglimento comunale, per l’arroganza e la superbia di quattro scappati di casa che non hanno saputo mantenere la carica istituzionale, che hanno rifiutato gli appelli delle opposizioni e sottovalutato le inchieste giornalistiche mettendosi di traverso anziché coglierle come occasione per un campanello di allarme. Purtroppo si sono lasciati vincere dagli istinti primordiali di chi rinnega l’onestà culturale della tradizione del cattolicesimo politico che porge la mano al cittadino, per passare alla nefasta politica degli ottomani, quelli che storicamente hanno sempre operato a più mani, avvalorando il concetto di “Mungicipio” rispetto al più largo concetto democratico e di grande respiro politico, volto all’esclusivo interesse del Municipio e dell’intera collettività.

Chi verrà in seguito, dovrà rilanciare il turismo esperienziale e quello di prossimità per fare da volano, tutto l’anno, all’economia in generale e non rimanere interessati al solo consenso sociale elettorale, come ha operato questa amministrazione rinchiusa nel palazzo comunale, che ha diviso irresponsabilmente la città in due fazioni: tra i pochi “fedelissimi del sindaco” e la maggioranza della Società Civile e politica che è stata isolata ed emarginata da ogni attività municipale, ritenendo il Comune una cosa loro. Emblematica la commemorazione  del 4 novembre scorso, senza la presenza del sindaco e senza la cittadinanza. Questo atteggiamento è un ulteriore motivo di scioglimento, spesso presente nelle relazioni prefettizie.

Fogna comunale nel fosso San Giovanni e al mare

Il trattamento cafonesco che il Sindaco ha riservato alla Consulta dei commercianti è emblematico, con la presidente isolata e maltrattata, per il solo sospetto, per giunta infondato, che avesse potuto osare di pensare a candidature di commercianti in liste comunali in maniera autonoma, e così per tante altre associazioni. Un attacco illegittimo è stato operato dall’Amministrazione Comunale anche verso l’Accademia Internazionale della Dieta Mediterranea nel tentativo di affossarla, mentre è il “marcatore principale della città” da valorizzare, facendo riferimento allo stile di vita intrinseco e da vendere turisticamente; riuscendo, comunque, l’Accademia, sempre e con grande successo, a svolgere gli eventi programmati in tantissime altre città in Calabria, in Italia e all’estero.

Tutto questo è un fatto di una gravità inaudita dal punto di vista istituzionale, perché dimostra che gli Amministratori sono scaduti nel personalismo e nell’egoismo misero dell’interesse antidemocratico. Non si può smentire quanto detto perché i fatti dimostrano che l’arrivo di una Commissione di Accesso per il controllo degli atti del Comune, è la risposta alle conseguenze degli allarmi inascoltati, ripetutamente lanciati sui social e sui giornali per scuotere questa ottusa e antidemocratica maggioranza che ha preferito mantenere l’atteggiamento irresponsabile dell’arroganza, facendo orecchie da mercante alle inchieste giornalistiche e alle segnalazioni dei cittadini, calpestando l’interesse generale della città colpendo, troppo spesso, il pensiero democratico del cittadino libero e ribelle. Sarà il primo Comune italiano dove, tra i motivi di scioglimento, rientrerà l’imperdonabile e infantile <arroganza istituzionale>.

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