Quello che è avvenuto l’altro ieri nel Consiglio comunale di Nicotera, rappresenta il superamento di ogni limite nel fare strame delle così dette regole del gioco, ovvero le norme e i regolamenti che stanno alla base di un corretto svolgersi dei processi democratici all’interno del “Parlamentino” comunale.
Dopo le note e motivate dimissioni dei tre consiglieri costituenti il gruppo di opposizione Movi@Vento (D’Agostino, Buccafusca e Pagano) avvenute giorno 30 aprile u.s., sono seguite inizialmente le rinunce dei primi non eletti in lista: Mazzitello, Isaia e Ionadi; e, a seguire, quelle di Campisi, Floccari e Corigliano. Restavano nell’elenco dell’originaria lista, Mollese, Bellocco, Rascaglia e Saladino. Di questi, i primi tre, convocati per il Consiglio del 16 maggio u.s, avevano anch’essi presentato preventiva rinuncia.
Nella seduta consiliare di cui sopra, l’assemblea ne ha preso atto e, a seguire, ha proceduto sia alla loro surroga in favore di Saladino, ultimo della lista elettorale, sia all’approvazione del rendiconto finanziario 2023. Tutto a posto quindi? Tutt’altro. E gli interrogativi che seguono, per lo più retorici, lo spiegano
Sino a che punto è da ritenere lecito il conferimento di ufficio della carica di consigliere a Saladino, dato che la surroga che lo riguardava non risultava inserita nell’ordine del giorno? Se, come in effetti è, il neo nominato entra in carica al momento dell’adozione del provvedimento (art.38 comma 4 del d.lgs. 267/2000), perché mai non è stato convocato per la trattazione dell’approvazione del rendiconto di gestione? Ma, a ben vedere, sino a che punto è legittima la stessa surroga, in mancanza di qualsiasi accertamento (atto dovuto) sulle condizioni di eleggibilità di Saladino? E perché mai non è stata adottata nei suoi confronti la procedura già in precedenza esperita per gli altri? Parrebbe per la necessità di una immediata ricostituzione del Consiglio comunale e per ottemperare così alla diffida prefettizia di approvazione del Rendiconto ; così non è perché, per quanto ci risulta, è a tutt’oggi lontana la scadenza imposta dalla diffida prefettizia.
La conventicola di palazzo convento ha insomma saputo dare il meglio di sé in termini di superficialità e tracotanza istituzionale: tale è, infatti, il deliberato sulla nomina di Saladino senza interpello alcuno; tale è il mancato controllo sulla sussistenza delle condizioni di eleggibilità; tale è l’approvazione del rendiconto finanziario 2023, pur non avendo avviato per Saladino procedura identica alle precedenti.
Il Sindaco e la sua squadra hanno così inanellato un’ulteriore perla al rosario di illegittimità che ha caratterizzato l’intera consiliatura. E malgrado il curriculum, poco onorevole, che è al vaglio del Ministero degli Interni dopo il rapporto trasmesso dalla Prefettura vibonese, ritentano ora la scalata elettorale: ne tengano debito conto gli elettori e le elettrici nicoteresi e l’Ufficio di governo territoriale se ritiene di dover intervenire.
Nicotera, 18 maggio 2024 Antonio D’Agostino – ex Consigliere del gruppo Movi@Vento
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