La giuria della XXV edizione del Premio “Berto” (presidente Antonio D’Orrico, critico e giornalista, e componenti Cristina Benussi, Università di Trieste; Enza Del Tedesco, Università di Trieste; Giuseppe Lupo, Università Cattolica del Sacro Cuore Milano e scrittore; Laura Pariani, scrittrice; Stefano Salis, critico e giornalista; Alessandro Zaccuri, critico, scrittore e giornalista) ha selezionato le cinque opere prime finaliste tra le quali il prossimo 8 luglio, a Mogliano Veneto, sarà scelta quella vincitrice. A contendersi il titolo saranno Giulia Caminito, con “La Grande A”, ed. Giunti; Nicola De Cilia, con “Uno scandalo bianco”, Rubbettino; Andrea Inglese, con “Parigi è un desiderio”, Ponte alle Grazie; Francesca Manfredi, con “Un buon posto dove stare”, La nave di Teseo; Athos Zontini, “Orfanzia”, Bompiani. La giurìa ha passato al vaglio oltre cinquanta romanzi di narrativa prima di arrivare alla scelta conclusiva. Un lavoro non semplice stante la validità di molte delle opere in concorso.
Tra le case editrici in corsa con un proprio romanzo dato alle stampe c’è anche la calabrese Rubettino. Un riconoscimento accolto con soddisfazione e che spinge il mondo culturale della nostra regione a guardare con grande interesse a quello che sarà l’esito della manifestazione. Il “Berto” quest’anno festeggia il suo primo quarto di secolo e il comune di Mogliano Veneto, che ha dato i natali allo scrittore, e quello di Ricadi, che l’ha accolto sul promontorio di Capo Vaticano, stanno adoperandosi, assieme ad enti, istituti superiori, aziende e associazioni, per far sì che tutto riesca per il meglio. Il premio Berto è stato organizzato per la prima volta nel 1988 su iniziativa di un gruppo di amici e critici illustri (Giancarlo Vigorelli, Michel David e Cesare De Michelis), nonché da scrittori come Dante Troisi e Gaetano Tumiati che con Berto avevano condiviso oltre due anni di prigionia in Texas. Tra i talenti scoperti e valorizzati in 25 anni spiccano i nomi di Paola Capriolo, Michele Mari, Luca Doninelli, Paolo Maurensig, Giuseppe Lupo e Antonia Arslan con “La masseria delle allodole”. L’ultima edizione, svoltasi lo scorso luglio a Ricadi è stata vinta dal milanese Sergio Baratto, con la sua opera prima edita da Mondadori, “La steppa”.
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