Un appuntamento importante, per un territorio come il nostro, da sempre ad alta vocazione turistica, quello del I° Festival del Turismo sostenibile per lo sviluppo, che si terrà a Serra San Bruno, il 27 e il 28 settembre, organizzato con grande impegno e lungimiranza dal Club Unesco di Vibo valentia, diretto da Maria Loscrì, con il patrocinio della Regione Calabria e in sinergia con il Comune di Serra San Bruno, il Parco regionale delle Serre, il Museo della Certosa, l’associazione Med-Experience e la Pro Loco di Serra San Bruno.
Un tempo infatti, al turismo veniva riconosciuta la capacità di generare ogni sorta di beneficio economico. “Un turismo panacea” inosmma che non prendeva nemmeno in considerazione delle possibili conseguenze negative a carico degli ambienti investiti dal turismo stesso. E’ solo a partire dagli anni Settanta, in coincidenza con il dibattito teorico sui “limiti dello sviluppo” quindi che, in un nuovo clima culturale, l’Organizzazione per la Cooperazione e lo Sviluppo Economico (OCSE) creò, nel 1977, un gruppo di esperti con lo scopo di studiare gli effetti prodotti dal turismo sull’ambiente e nel 1980 vennero pubblicati i primi risultati della loro attività. Tali risultati misero l’accento sulla varietà di effetti inquinanti, di cui il turismo è responsabile.
A partire dagli anni Ottanta, si venne così affermando una visione più equilibrata delle relazioni tra turismo ed ambiente, prospettando l’idea che il turismo potesse costituire una risorsa per migliorare la qualità ambientale, riducendo gli impatti negativi che esso produce al minimo possibile e superando almeno in linea teorica la contrapposizione tra turismo stesso ed ambiente e si affermò il concetto di turismo sostenibile cioè di un turismo che rispondesse ai bisogni dei sia dei turisti che delle regioni ospitanti, pensato come capace di condurre ad una gestione di tutte le risorse in modo tale da rispondere ai bisogni estetici, sociali, economici, mantenendo l’integrità culturale, i processi economici essenziali, la diversità biologica ed i sistemi di supporto alla vita.
Sono stati così elaborati nove requisiti che il turismo sostenibile deve soddisfare: 1) moderare l’uso delle risorse naturali in modo da preservarle; 2) ridurre i consumi dei turisti e i rifiuti prodotti dalla pratica turistica; 3) mantenere la diversità biologica attraverso la conservazione degli ecosistemi coinvolti da processi turistici; 4) pianificare attentamente il turismo tenendo conto dei tre requisiti precedenti; 5) appoggiare l’economia locale in modo che le comunità possano trarre motivi di soddisfazione dell’esistenza di flussi turistici nella loro area; 6) coinvolgere la comunità locale nelle decisioni dell’industria turistica; 7) formare il personale turistico secondo i principi del turismo sostenibile, in modo che il personale stesso sia il primo agente di formazione turistica; 8) sviluppare un marketing responsabile, diretto a promuovere la località turistica mostrando realmente le risorse e i limiti di fruizione delle stesse; 9) stimolare la ricerca, in modo da sviluppare nuove idee funzionali alla sostenibilità della pratica turistica.
Un modo di fare turismo che viene sempre più apprezzato come dimostrano i numeri del “VII° Rapporto Italiani, turismo sostenibile e ecoturismo” nel quale si legge che il 61% dei turisti, nel compiere la scelta in merito ai luoghi dove trascorrere le proprie vacanze, chiede: il 61%, lo svolgimento sul territorio di attività ed eventi culturali, il il 60%, la presenza di un ambiente incontaminato; il 62%, la presenza sul territorio di un adeguata offerta eno-gastronomica con piatti tradizionali. Il 51% inoltre, prima di prenotare si pone il problema di fare scelte che non danneggino l’ambiente; il 69% è attratto dalla possibilità di conoscere e acquistare prodotti artigianali; il 79% di fare scursioni in borghi e aree verdi.
L’interessante due giorni si aprirà – come dicevamo il 27 Settembre alle ore 10.00 al palazzo municipale con l’inaugurazione di tre percorsi culturali: “La Via dell’arte, La Via dei saperi e la Via dei sapori. Alle 11.00, seguirà una tavola rotonda a Palazzo Chimirri sul tema “Turismo sostenibile – un opportunità da non perdere per lo sviluppo del nostro territorio”. Alle 16.00, infine, al Museo della Certosa, vi sarà un esposizione del patrimonio museale della provincia di Vibo valentia.
Il giorno dopo – 28 Settembre – al Parco Regionale delle Serre – si terrà invece la presentazione dei lavori realizzati dalle scuole aderenti alla rete UNESCO nell’ambito del progetto “La mia cultura è anche la tua” mentre alle 15.00 si terranno delle visite guidate alla scoperta del patrimonio storico – artistico – culturale della città di Serra San Bruno. Il tutto sarà poi allietato dallo spettacolo folkloristico “La Taranta” di Capistrano.
Maria Loscrì (nella foto) nel commentare questa iniziativa, ha ricordato che il Festival “vuole essere un occasione per fare ammirare a tutti le ricchezze che risiedono nell’insieme dei patrimoni naturali e culturali che ci appartengono anche in considerazione del fatto che il 2017, è l’Anno internazionale del turismo sostenibile per lo sviluppo voluto dall’ONU, agendo altresì nella consapevolezza che lo stesso turismo sostenibile giocherà negli anni a venire un ruolo di primaria importanza nei processi e nelle politiche per lo sviluppo dei vari territori, promuovendo integrazione sociale e innovazione e – conclude – valorizzando le risorse locali e arricchendo le relazioni tra visitatori e comunità ospitanti ma anche tra cittadini ed istituzioni”.