Pizzo Calabro: Maria Teresa Marzano ci spiega il Festival degli Erranti e afferma “Puntiamo a incrociare mondi diversi perché la ricchezza nasce sempre dall’apertura”.

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Ieri al Castello Murat di Pizzo Calabro si è tenuta la presentazione del calendario degli eventi della Prima edizione del Festival degli Erranti organizzato dall’Associazione Kalabria Trekking con l’appoggio del comune napitino guidato dal sindaco Gianluca Callipo. In merito abbiamo quindi rivolto a Maria Teresa Marzano che del Festival è la direttrice artistica, alcune domande.

Dottoressa Marzano, la prima domanda mi sembra quasi ovvia. Come e perché  ha deciso di accettare questa nuova sfida del Festival degli Erranti a Pizzo calabro?

Sono stata contagiata dall’entusiasmo degli amici di Kalabria Trekking e ho trovato che l’idea di fondo della manifestazione (promuovere il territorio attraverso la cultura e la cultura attraverso il territorio) fosse molto stimolante.

Lei ha  ormai una certa esperienza sul territorio in fatto di eventi culturali di livello come il Festival “Leggere & Scrivere” e la stagione teatrale vibonese. Come vede questa idea avuta dagli amici di Kalabria Trekking e quale valore aggiunto può portare il Festival degli Erranti al territorio napitino e vibonese?

Il Festival degli Erranti è alla prima edizione e in genere la prima edizione di manifestazioni così  ambiziose dovrebbe rappresentare una sorta di  prova generale che va ricalibrata mentre si realizza, momento per momento. In questo caso, devo dire che i ragazzi di Kalabria Trekking avevano già le idee chiare e quindi ci siamo trovati già un passo avanti, anche se si tratta di un esordio. Sono del parere che ogni manifestazione di tipo culturale rappresenti, col solo fatto di esistere, un valore enorme: per quanto riguarda la varietà delle offerte e l’apertura al mondo.

Come si muoverà e quale impronta intende dare con la sua direzione artistica al festival stesso?

Un festival dedicato a un tema così apparentemente specifico come le escursioni e  l’esplorazione del territorio, rischiava di essere troppo selettivo e secondo me sarebbe stato un peccato perché avrebbe parlato soprattutto a chi certe cose le sapeva già; per questo motivo confrontandomi con il presidente di Kalabria Trekking Lorenzo Boseggia e col resto del gruppo operativo  – Anna Mandarano, Antonietta Villella, Mary Vesci e Caterina Desi’- abbiamo pensato di aprire il festival a suggestioni capaci di renderlo appetibile e interessante anche e soprattutto a un pubblico non necessariamente specializzato. La mia idea di cultura ha tra i suoi cardini quello di incrociare mondi diversi perché la ricchezza nasce sempre dall’apertura e mai dalle chiusure e dagli eccessi specialistici e credo che il mio contributo principale consista proprio nella proposta di uno sguardo diverso.

Ci sembra di capire che il festival si configura come una felice combinazione tra l’essere un contenitore di eventi culturali e la natura. Cosa ci può dire sotto questo aspetto: quali stimoli e suggestioni evoca ciò?

Credo di avere già risposto sopra, in qualche modo: mescolare situazioni a universi culturali che non si incontrerebbero normalmente è il modo migliore per dare complessità e quindi valore a ogni esperienza.

Ci può dire come lo stesso si strutturerà e quali sono i momenti clou? 

Il festival partirà il pomeriggio del 23 febbraio e si concluderà nella mattinata del 25 con una escursione nel cuore del Parco Naturale Regionale delle Serre alla scoperta del  bosco dell’Archiforo e delle grandi pietre granitiche di L’Ammienzu e De Lu Moru. Durante questi tre giorni, che coinvolgeranno alcuni luoghi suggestivi di Pizzo Calabro come il Museo della Tonnara, il castello Murat e la Chiesa dei morti si succederanno incontri con personaggi legati a vario titolo al mondo naturalistico e ambientalistico; sto parlando di personaggi del calibro di Franco Arminio, Claudio Pelizzeni, Francesco Grandis, Stefano Ardito, Francesco Bevilacqua, Paolo Piacentini, Cataldo Perri e altri che potrete vedere consultando il programma.  Sono previsti incontri, dibattiti, proiezioni, degustazioni (a questo proposito mi piace sottolineare il coinvolgimento di numerosi sponsor di aziende del territorio che hanno aderito con generosità alla nostra manifestazione, consapevoli dell’importanza del palcoscenico offerto), momenti musicali (un evento speciale vedrà protagonisti i Parafoné con ospite d’onore Cataldo Perri e un altro momento musicale sarà dedicato al jazz con Massimo Garritano, Giovanni De Sossi e Alessandro Marzano); ci sarà due momenti dedicati ai più piccoli con le letture di Rosanna Gambardella e i laboratori artistici di Antonio La Gamba.

Un’ ultima domanda. Si dice sempre che nel vibonese è difficile fare cultura e però poi troviamo eventi di questo tipo. Cosa si sente di dirci sotto questo aspetto?

È vero; è difficile fare cultura, il territorio non è tra i più accoglienti in questo senso e spesso capita di doversi destreggiare tra lotte intestine che indeboliscono tutti. Per questo motivo quando si incontrano persone volenterose e entusiaste come gli amici di Kalabria Trekking, e istituzioni propositive, parlo del sindaco di Pizzo Calabro Gianluca Callipo e dell’Assessore alla Cultura Cristina Mazzei, capaci di raccogliere immediatamente certe istanze, consapevoli dell’importanza di alcune proposte per la valorizzazione e la crescita del territorio, si riescono a superare tutte le difficoltà.

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