Si è costituita ai Carabinieri del Comando Provinciale di Vibo Valentia la persona che ha ammesso di essere l’esecutore materiale dell’omicidio di Massimo RIPEPI, avvenuto lo scorso 21 ottobre intorno alle 13:30 nel centro storico di Piscopio, frazione del comune di Vibo Valentia.
Accompagnato dal proprio legale di fiducia, C.G. classe ’70, ex cognato della vittima, si è assunto le proprie responsabilità ed al termine dell’interrogatorio è stato posto in stato di fermo. Lo stesso provvedimento è stato disposto dall’A.G. nei confronti del figlio maggiore della vittima, M. R., 18 anni, che avrebbe fornito ausilio allo zio nelle fasi concitate della fuga dal luogo del delitto.
L’indagine coordinata dalla Procura della Repubblica di Vibo Valentia e condotta dal personale della Stazione Carabinieri di Vibo Valentia unitamente a quello della Squadra Mobile della Questura, anche alla luce delle dichiarazioni rese, ha restituito elementi precisi, concordanti e confermanti il quadro indiziario. Ad incastrare l’ex cognato ed il figlio maggiore della vittima, oltre ad alcune dichiarazioni rese da testimoni, si sono rese utili le immagini di videosorveglianza reperite sul territorio da Carabinieri e Polizia.
Il movente del delitto è da ricondurre ai ripetuti maltrattamenti che la vittima rivolgeva ai danni dei propri due figli e della ex moglie.
La vittima era già rimasta coinvolta in un agguato il 4 giugno 2017 quando ad esplodere i colpi era stato il figlio minore C. R., 17 anni, che proprio per questo motivo si trova ancora ristretto presso l’istituto penitenziario minorile di Catanzaro.