La notte scorsa, la Msc Oliver, tra le portacontainer più grandi al mondo, ha attraccato alle banchine del porto di Gioia Tauro.
Misura 400 metri di lunghezza e 59 di larghezza e vanta una capacità di trasporto di circa 20.000 teus. Dopo appena qualche ora, un’altra ultralarge, la Morten Maesk, di uguale stazza, ha fatto il suo ingresso nel canale portuale.
I due giganti del mare, attraccati contemporaneamente alle banchine dello scalo calabrese, lasceranno il porto in serata. Grazie, infatti, all’alta capacità infrastrutturale di Gioia Tauro e alla professionalità delle sue maestranze, si procederà, nelle stesso turno di lavorazione, alle operazioni di imbarco e sbarco dei relativi containers, a conferma della leadership del porto nel circuito internazionale del transhipment.
Si inaugura, così, l’operazione decisa dall’Autorità portuale di Gioia Tauro, guidata dal commissario straordinario Andrea Agostinelli, in piena sinergia con l’Autorità marittima e i servizi tecnico-nautici, di aprire lo scalo alle mega portacontainer anche di notte.
Un grande risultato dopo la decisione dell’Ente di installare, al fine di migliorare la sicurezza della navigazione anche nelle ore notturne, un sistema di rilevamento e gestione dei dati relativi alla corrente, all’altezza delle onde, alla marea e alle condizioni meteorologiche. Le successive operazioni di sperimentazione dell’intero sistema, portate a termine con successo dalla Capitaneria di Porto di Gioia Tauro e dalla Corporazione dei piloti dello Stretto di Messina, hanno così dato il via libera all’apertura del canale 24 ore su 24.
Risponde a questo complessivo progetto di rilancio, anche, il programma triennale di manutenzione ordinaria dei fondali marini, messo in atto dall’Ente per spianare le dune sottomarine, causate dalle eliche delle navi lungo il canale portuale.
L’obiettivo è quello di mantenere costante i suoi livelli di profondità, per permettere l’attracco delle portacontainer di ultima generazione in piena sicurezza, garantendone, nel contempo, la relativa movimentazione dei containers in tempi brevi.
Si tratta di un’operazione adottata, anche, per rispondere all’esigenza manifestata dal terminalista di avere la disponibilità delle più avanzate strumentazioni, al fine di aumentare le performances dello scalo, che punta a posizionarsi in vetta alle classifiche internazionali dei traffici marittimi.
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