“Il grido d’allarme degli inquilini delle case popolari di via Libertà, per troppo tempo, è rimasto inascoltato da chi di dovere, nonostante non chieda altro che di vivere in sicurezza. E’ necessario che dai “40 alloggi” di proprietà comunale vengano eliminati gli elementi pericolanti dei cornicioni”. Ad affermarlo è Antonio Piserà, coordinatore provinciale di “Noi con Salvini”.
Nei mesi scorsi, infatti, si sarebbero verificati crolli di parti già visibilmente precarie, in aree di utilizzo pubblico ponendo seriamente a repentaglio la pubblica e privata incolumità. Gli unici interventi, ad ora, sarebbero stati posti in essere, secondo l’ex consigliere comunale di Tropea, dai Vigili del Fuoco. “Non si comprende – afferma – la ragione del silenzio del Comune, né l’incosciente disinteresse nel tradurre in chiave risolutiva un problema d’indiscussa urgenza. Non solo, piogge recenti hanno, altresì, indebolito ulteriormente frontalini e cornicioni già precari: per questo sono intervenuto personalmente, chiedendo che l’ufficio tecnico comunale venga immediatamente investito affinché agisca con tempestività per l’eliminazione delle parti pericolanti ed operi al relativo ripristino, per la tutela della pubblica e privata incolumità, allo scopo di impedire tragedie altrimenti inevitabili, posto, inoltre, che il quartiere in questione è caratterizzato da alta densità di popolazione”.
Sebbene gli Uffici Comunali siano stati informati dell’emergenza, però, secondo il coordinatore di “Noi con Salvini”, nulla sarebbe stato messo in opera per evitare che il pericolo si concretizzi in danno grave a cose e persone.
“Non posso, purtroppo, esimermi dal ricordare – dichiara – il dramma avvenuto a San Ferdinando dove una donna è rimasta uccisa dal crollo di un balcone che presentava i medesimi requisiti di precarietà. E, per lo meno davanti alla morte di un essere umano, è intollerabile la cecità istituzionale che impedisce la prevenzione del danno di cui non ha solo facoltà, ma dovere. L’emergenza, dunque, va sanata tanto per la sicurezza dei cittadini, ai quali di persona ho promesso che avrei combattuto al loro fianco la battaglia per la giustizia che impone l’immediata, concreta risoluzione, quanto per la loro dignità. Le condizioni indecorose in cui la zona è costretta a vivere definiscono un imbarazzante e disumano disservizio dell’autorità competente che non può più motivare un’ulteriore attesa. E’ impensabile che davanti a tanto non si abbia l’intelligenza morale e quindi operativa di intervenire hic et nunc”.
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