Alla “Baker Hughes” di Vibo Marina, ex Nuovo Pignone, irrompono le donne. Una comanda e le altre sono pronte a usare la fiamma ossidrica per saldare. Donzelle che di primo acchitto si potrebbero immaginare come muscolose e palestrate, ma, in realtà, sono normali ragazze che si muovono con efficienza e garbo attorno ai macchinari di produzione. Una squadra in tuta verde che già fa parlare di sé per competenze e professionalità. La vecchia azienda metalmeccanica vibonese, in sostanza, ha cambiato nome e protagonisti, ma la sostanza, più o meno, resta sempre quella. Si progettavano e costruivano, cioè, scambiatori d’aria per diverse applicazioni nel settore dell’energia e questo si continua a fare a livelli d’eccellenza. Con qualche tocco di femminilità che non guasta e anche con tante idee produttive in più. Da cinque anni a questa parte, infatti, vengono realizzati anche basamenti, casse compressori centrifughi e casse turbine a gas impiegano novanta dipendenti che si muovono su una superficie di 175mila metri quadrati. Gli affari vanno alla grande e il fatturato lievita di anno in anno arrivando ormai a sfiorare i venti milioni annui.
A guidare l’azienda non c’è un mostro informatico tutto dati e bottoni, bensì un’affascinante donna che, di nome, fa Maria Francesca Marino, mentre, di fatto, è ingegnare meccanico di origini catanzaresi, che ha scelto di rimanere in Calabria per affermare le sue idee e far da punto di riferimento alle tante donne che puntano a entrare nel mondo del lavoro senza recidere le loro radici. La sua “effervescenza” creativa la porta a superare ogni ostacolo con garbo e serietà d’impegno. Non si rassegna davanti a nulla, non si adegua passivamente al presente, ma lo sa analizzare e rielaborare per poi puntare su soluzioni vincenti. L’ultima l’ha portata a scommettere sulle capacità delle donne immaginandole in tuta a fare anche da saldatrici dopo aver partecipato alla prima edizione della “Welding Academy” della Baker Hughes, un programma di formazione ideato in collaborazione con la Adecco. I risultati le hanno dato ancora una volta ragione. In otto, senza remora alcuna, hanno preso parte al progetto avviato nello scorso aprile. Tutte diplomate e di età compresa tra i 18 ed i 29 anni, le ragazze hanno preso parte a 240 ore di formazione in aula e altre 560 di training in azienda. Sono entrate in contatto con temi riguardanti sicurezza, qualità, disegno tecnico, tecniche e processi di saldatura, informatica, lingua inglese. A conclusione del corso, quattro sono state assunte con contratto di apprendistato di secondo livello per 24 mesi e opereranno nello stabilimento di Vibo Marina, altre due andranno a lavorare nella Baker Hughes di Bari. Nell’ex “Nuovo Pignone” il futuro è donna!
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