Nicotera: per il suo cinquantenario la cava romana esce dall’oblìo, notte fonda per gli altri beni culturali

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Per commemorare il cinquantenario della scoperta della cava romana da parte dell’archeologo nicoterese Achille Solano fervono le iniziative. Dopo l’intervento di Giovanni Bianco, console del Touring club italiano per il Vibonese, che per primo ha richiamato l’attenzione sul significativo appuntamento, si stanno muovendo, oltre ai familiari, anche l’amministrazione comunale ed esponenti del panorama culturale nicoterese. Già all’opera Mario Solano, figlio dell’archeologo scomparso, che, dopo aver promosso la ristampa di due apprezzati opuscoli sul valore della cava romana e del suo granito, si prepara a divulgarli. Sempre su sua iniziativa, la maratona dell’Assunta, storico appuntamento di metà agosto, prenderà il via anziché dal centro della città, direttamente da località “Agnone”, in prossimità della cava. Si sta valutando anche se, per l’occasione, esistano le condizioni per provvedere, anche con l’apporto dell’amministrazione comunale e dei volontari, alla pulizia dei circa duemila mq che ospitano i manufatti in granito che sarebbero stati realizzati tra il I ed il IV secolo dopo Cristo. Altro obiettivo importante è quello <di chiamare attorno allo stesso tavolo – propone Giovanni Bianco – amministratori, forze politiche, enti, associazioni ed esponenti del panorama culturale nicoterese per delineare un quadro chiaro del patrimonio di beni esistente individuando tutte le iniziative necessarie per renderlo fruibile a turisti, scuole e residenti. Potrebbero essere tracciati degli itinerari di alto interesse storico-culturale e paesaggistico, magari coinvolgendo anche i comuni limitrofi>.

giovanni bianco

Sotto questo aspetto il lavoro da fare non sarebbe davvero poco. Ovunque si guardi, il territorio nicoterese offre risorse importanti e mai sfruttate. Gli ultimi vent’anni di storia della città sono fatte da pagine opache che ne hanno pesantemente condizionato immagine e prospettive di sviluppo. Tra l’altro, il consiglio comunale è stato sciolto tre volte consecutive per condizionamento mafioso e questo ha definitivamente fatto sprofondare il territorio in una forma di isolamento che va decisamente spezzato. Una sorta di “limbo” dal quale occorre uscire per puntare al “rinascimento” socio-economico del territorio avendo per elemento trainante la cultura. Oggi il suo crollo è verticale. In città le nove chiese esistenti aprono i battenti solo per celebrare le cerimonie di rito e le possibilità d’accesso turisti e visitatori sono del tutto limitate. Dei quattro musei (archeologico, petrografia, civiltà contadina, arte sacra) che avevano fatto di Nicotera una cittadella culturale della Calabria, in pratica, non ne funziona nessuno. Sconcertante il caso del museo diocesano d’ Arte sacra, praticamente senza eguali nel Meridione, che da un paio d’anni rimane chiuso nonostante il Comune manifesti la disponibilità ad accollarsi le spese di gestione.

Il capoluogo vanta quartieri abbandonati e che trasudano storia; una giudecca tra le più grandi del Sud; la via dei mulini; la cava romana; la stradina borbonica che collega il capoluogo con la Marina quasi del tutto impercorribile; il fortino sulla scogliera. La via della “resurrezione” è lunga e fatta di sacrifici. Ma bisogna mettersi in cammino. Magari, tutti assieme.

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