Allarme incendi intorno alla città, in particolare sul costone montuoso che circonda la strada provinciale 23.
A lanciarlo Giovanni Capua del comitato “Strada del mare” che, dopo aver lottato per anni al fine di riaprire la carreggiata, adesso è molto attento a quanto avviene sul versante laterale a difesa di un delicato equilibrio. “Ci sono stati diversi tentativi di appiccare il fuoco nella settimana precedente – afferma Capua –, fortunatamente non hanno avuto successo. Solo sabato scorso, a causa del forte vento, è stato necessario l’intervento dell’elicottero dei Vigili del Fuoco che, insieme a Calabria verde, possono fare ben poco in questi luoghi ripidi e inaccessibili. Chi di competenza ha il dovere, quindi, di fare prevenzione e perseguire legalmente questi criminali. Lo abbiamo ribadito in tutte le sedi durante questi anni, ma non cambia mai nulla”.
Per l’associazione a causa della conformazione del versante e considerate le vie di accesso, gli incendi sarebbero facilmente prevenibili attraverso una sorveglianza attiva, l’installazione di alcune telecamere, l’aggiornamento del catasto dei percorsi attraversati dal fuoco (catasto incendi) che 
prevede l’inedificabilità ed il divieto di pascolo per almeno cinque anni. “Gli strumenti ci sono, serve la volontà – dichiara il presidente del Comitato –. Noi in tutte le sedi istituzionali, abbiamo sempre sottolineato l’importanza di lasciare inalterato il delicato equilibrio del versante per garantire la percorribilità della strada provinciale 23. Tocca adesso agli enti preposti fare prevenzione e sorveglianza. Ai cittadini, invece, spetta segnalare i pericoli ed allertare le autorità”.
Il Comitato evidenzia, altresì, come la Sorical, tra Joppolo e Coccorino, stia “bombardando il piano viabile con le riparazioni sulla condotta Rosarno – Tropea attraverso ripristini osceni e pericolosi, nel silenzio generale. Tutto ciò è inaccettabile, ci sono delle insidie stradali non segnalate nel bel mezzo dei tornanti, eppure ogni giorno passano numerosi pubblici ufficiali. La conclusione è che nessuno le vuol vedere”.
