La Cava romana di granito di Nicotera, altro bene in stato di abbandono - VIDEO (1972) La Cava romana di granito di Nicotera, altro bene in stato di abbandono - VIDEO (1972)

La Cava romana di granito di Nicotera, altro bene in stato di abbandono – VIDEO (Tg Rai 1972)

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La cava romana in granito con un’estensione di area estrattiva stimata in circa duemila metri quadri, allocata tra la frazione Marina e la Stazione ferroviaria, in località “Agnone”, a 60 metri sul livello del mare, è ancora lì, nell’indifferenza delle istituzioni, degli enti, delle associazioni, sepolta da rovi e sterpaglie.

L’ennesimo luogo di cultura della cittadina tirrenica

Achille Solano

abbandonato nel profondo degrado da cinquant’anni. Scoperta e scavata da Achille Solano nel 1972, la cava è oggi un’area molto difficile da raggiungere perché stanziata su una superficie impervia e scoscesa, nonostante ciò si possono osservare manufatti in granito di ogni tipo, numerose parti di colonne incompiute e blocchi squadrati, oltre a grandi e piccoli depositi di detriti.

Dai ritrovamenti è stato possibile fissare l’inizio dell’attività estrattiva al I secolo d.C.. È molto probabile che i lavori continuarono in una certa misura nei secoli successivi, concludendosi nel IV secolo, probabilmente nel 369, a causa di un forte terremoto che seppellì l’intero complesso.

Qui il granito veniva estratto, lavorato e trasportato a Roma anche perchè, all’epoca, questo prezioso materiale e, più in generale, le rocce granitoidi, erano largamente utilizzate nell’area mediterranea a scopo ornamentale, ma, soprattutto per colonne e pilastri, in considerazione dell’intrinseca buona caratteristica fisico-meccanica.

“Uno dei più prestigiosi messaggi del passato” che, però, interessa a pochissimi. Come al Touring club italiano del console Giovanni Bianco, che vorrebbe ricordare, attraverso alcune manifestazioni, i 50anni della scoperta sensibilizzando le istituzioni a renderla visitabile. Così la giunta comunale che, per incrementare l’attrattività turistica del territorio nicoterese, ha deliberato l’acquisizione al patrimonio comunale del terreno su cui sorgono i resti, vincolato dal Ministero dei Beni e delle Attività Culturali. Dopo decenni qualcosa, quindi, sembrerebbe muoversi.

Ma, al di là di qualche promessa verbale e aleatoria mancano come sempre i fatti, gli impegni concreti, perché le parole non contano, non servono, non valgono. È necessario fare di più per evitare che a Nicotera anche questo sito di grande interesse archeologico-culturale venga definitivamente sepolto, questa volta colpa la mancanza di serie e realistiche iniziative.

Vi riproponiamo il servizio della Rai del 1972 relativo al ritrovamento.

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