Un sequestro di beni per un valore complessivo di 142 milioni di euro è stato eseguito dalla Dia di Reggio Calabria, sotto le direttive della Dda, nei confronti di un imprenditore, Pietro Siclari, di 69 anni, accusato di avere intrattenuto rapporti con alcune cosche della ‘ndrangheta. In particolare, oggetto del sequestro sono 87 immobili, tra appartamenti, ville, locali commerciali e terreni, e numerosi rapporti finanziari tra cui conti correnti, fondi comuni d’investimento e depositi titoli.
Siclari, attivo nei settori edilizio, immobiliare ed alberghiero, era già stato arrestato nel 2010 e condannato ad otto anni. Nel maggio del 2015 i beni dell’imprenditore erano stati confiscati, ma alla fine del 2016 la Corte d’appello di Reggio ne aveva disposto il dissequestro. Ulteriori accertamenti hanno consentito di emettere un nuovo provvedimento di sequestro nei suoi confronti
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