Roma, 8 mar. (Askanews) – “Sono ripetuti i casi di spionaggio emersi negli ultimi anni, anche grazie a WikiLeaks, da cui si evince che le aziende o i capi di stato – anche alleati – vengono sistematicamente spiati.Per questo meraviglia che ancora ci sia chi si stupisca per queste vicende”.
A dirlo a cyber affairs è il professor Mario Caligiuri, direttore del Master in Intelligence dell’Università della Calabria e autore del recente “Intelligence e magistratura. Dalla diffidenza reciproca alla collaborazione necessaria”, edito da Rubbettino.
“Il presidente Francesco Cossiga, profondo conoscitore di questo mondo” – commenta Caligiuri – “ricordava non a caso che proprio amici e alleati sono l’oggetto privilegiato della attività di intelligence. Fanno così gli usa, ma anche quasi tutti gli altri paesi che sono in condizione di farlo, nessuno escluso”. “
Nel mondo globalizzato più che paesi amici si è sempre e comunque nazioni concorrenti. Lo dimostrava negli anni novanta echelon e, più recentemente, gli interventi per condizionare, secondo alcuni, cambi di governo e risultati elettorali”.
Per Caligiuri, “ormai le guerre tra stati si combatteranno sopratutto nell’ambito economico e culturale usando la merce pregiata dell’informazione.
È Cosa nota da tempo, eppure è come se fosse ogni volta una novità. Questo atteggiamento dipende da un lato dalla superficialità e dall’altro dal moralismo con cui vengono spiegate e affrontate le vicende internazionali. La regola è quella della realpolitik e a questa occorrerebbe attenersi.
Inoltre, le nuove tecnologie rendono permanente e costante questo tipo di attività, destinata in futuro a incrementare e non a diminuire. Non a caso anche i nostri servizi per il secondo anno consecutivo nella relazione al parlamento hanno dedicato alla sicurezza informatica un adeguato approfondimento”.
(Fonte: cyber affairs)