Ordinanza di interdizione degli scivoli-scavi e varo delle barche nelle località Zagara e Curizzi del lungomare di Joppolo, nonché, in località Finestrella della frazione Coccorino, è stata emessa dal sindaco Giuseppe Dato.
Una decisione assunta dal primo cittadino in seguito ad una nota della Delegazione di spiaggia di Nicotera Marina, inviata, altresì, anche alla Capitaneria di Porto di Vibo Valentia, con la quale è stata rappresentata l’opportunità, ma anche la necessità, di emettere, nell’immediatezza, apposito provvedimento di divieto considerato che il tratto di battigia dove erano collocati gli scivoli è frequentato quotidianamente da numerosi bagnanti e, pertanto, le manovre di alaggio e varo dei natanti potrebbero rappresentare un pericolo. Per questi motivi, nelle aree interessate, a breve, saranno collocati in modo permanente oltre l’apposita cartellonistica monitoria su ambo i lati, avente lo scopo di informare eventuali avventori del rischio concreto di possibili scivolate o cadute in mare, anche dissuasori muniti di relativa catena atti a precludere l’accesso e l’utilizzo degli scivoli.
La disposizione, però, non è stata accettata da numerosi cittadini che utilizzano i social per esprimere le proprie contrarietà, per diversi motivi. “La cosa più triste – affermano – è che Joppolo e nessun comune limitrofo sono in grado di gestire un turismo nautico che potrebbe essere anche una fonte di guadagno importante per il comune stesso e per tutti i ristoratori e commercianti”. Da sempre, infatti, in mancanza di un vero e proprio porto o di un semplice braccio turistico, più volte pensati ma mai realizzati, sono state utilizzate per il parcheggio dei natanti le aree interessate. “Forse il porto renderebbe più rispettoso per tutti l’utilizzo delle imbarcazioni – dichiarano – ci potremo accontentare di un campo boe o di un braccio galleggiante”.
Il divieto a tempo indeterminato rende, adesso, difficoltoso per i possessori delle imbarcazioni una loro sistemazione. “Si chiede al sindaco di mantenere il divieto solo ed esclusivamente nelle ore in cui le spiagge sono frequentate da bagnanti – scrive Angelo Ruberto, ex ufficiale della Guardia Costiera, in un’istanza inviata in Municipio –. La natura demaniale del mare si fonda preminentemente sulla sua potenziale utilizzabilità per i cosiddetti usi pubblici (diporto, navigazione commerciale, pesca, turismo ecc.). Il mare è un bene comune ed il suo utilizzo deve essere accessibile e garantito a tutti ed in tutte le forme possibili e lecite di sfruttamento. Inibire completamente, alcune forme di sfruttamento è irragionevole ed ingiusto. Ritengo, più equilibrato disciplinare l’accesso delle imbarcazioni in mare, magari impedendo l’accesso solo in alcune fasce orarie, per permettere a tutti di godere del mare in sicurezza ed armonia. Una restrizione dell’uso del mare non può e non deve avvenire sacrificando le legittime aspirazioni di tutti ovvero, nel caso di specie, i diportisti. Pertanto, disciplinando in maniera corretta le attività di alaggio e varo si possono raggiungere entrambi gli obiettivi, garantire la sicurezza dei bagnanti e consentire ai diportisti di fruire legittimamente del mare con le loro imbarcazioni, che giova ricordarlo per il loro mantenimento i proprietari sostengono delle spese”.