Il nuovo Comprensivo Rombiolo-San Calogero-Cessaniti, caotica conseguenza di scellerate scelte politiche Il nuovo Comprensivo Rombiolo-San Calogero-Cessaniti, caotica conseguenza di scellerate scelte politiche

Il nuovo Comprensivo Rombiolo-San Calogero-Cessaniti, caotica conseguenza di scellerate scelte politiche

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260 docenti, 1641 alunni, 28 plessi (12 scuole dell’Infanzia, 10 Primarie e 6 Medie), 6 comuni (Rombiolo, Nicotera, San Calogero, Cessaniti, Zaccanopoli e Zungri). Sono questi gli imponenti numeri che, da quest’anno, contraddistinguono il nuovo istituto Comprensivo Rombiolo-San Calogero-Cessaniti che ha preso vita, dal 2 settembre, sotto la guida del dirigente scolastico Angelo Stumpo.

L’ex Comprensivo di Nicotera

Frutto del nuovo di dimensionamento scolastico varato dalla Regione Calabria che, forse, non aveva considerato le caotiche conseguenze e la mancanza di un senso logico e razionale del piano, la nuova realtà nata in assenza di una lettura georeferenziata delle singole aree territoriali, andrà inevitabilmente incontro a numerose difficoltà scaturite, in particolare, dal ridefinire e tramutare in un unico istituto variegate e diversificate situazioni. Una mega struttura che in mancanza di idonei locali, dovrà svolgere i Collegi Docenti presso l’Auditorium cittadino di Rombiolo, con i suoi 250 posti a sedere e che ha già registrato, durante l’iniziale incontro, anche a causa del gran caldo, i primi malori.

Nicotera dovrà abituarsi, perciò, ad una nuova realtà scolastica che non menziona neppure il nome della città nella sua intestazione, un attentato all’identità della storica cittadina il cui comprensivo è stato disgregato da scellerate scelte politiche. Un territorio, quello nicoterese, dove è evidente e acclarata la presenza della criminalità organizzata e dove, piuttosto che dividere, la Regione avrebbe dovuto unire le forze delle scuole locali impegnate da sempre nel contrasto alla mafia, divenendo, più che mai, forte presidio di legalità. Adesso, si dovrà lavorare per evitare che la creazione di scuole satelliti e la mancanza di un legame di prossimità causi una frattura con le istanze territoriali, rendendo il Piano dell’offerta Formativa privo di reale aderenza al territorio e alle sue problematiche endemiche.

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