Piano spiaggia e Piano strutturale, ecco le “rogne” in dono alla prossima amministrazione

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Il Piano spiaggia riprende il suo iter che in tanti pensavano si fosse concluso il 14 dicembre 2017 allorchè, con delibera n. 34, la commissione straordinaria aveva approvato l’elenco col quale erano state respinte o accolte le osservazioni pervenute e, contestualmente, aveva provveduto ad adottare lo stesso piano e tutti i suoi elaborati. Probabilmente, qualcosa non è andata per il verso giusto e l’elaborato potrebbe essere stato sottoposto a variazioni per recepire i contenuti di qualche norma regionale. In particolare, si sarebbe lavorato per superare gli ostacoli creati dal mancato rispetto delle distanze tra i vari lidi già esistenti e tra i quali, in qualche caso, non ci sarebbe la distanza richiesta dalle norme vigenti. Il responsabile dell’ufficio tecnico, Bruno Doldo, alla fine, pare sia riuscito ad ottenere una deroga in base alla quale ci sarà tempo sino al 2020 per sistemare ogni inconveniente. Per rimettere tutte le carte a posto ci son voluti alcuni mesi. Ora, però, ogni tassello pare sia al posto giusto per cui il Piano può riprendere il suo cammino. Per arrivare alla sua approvazione, tuttavia, c’è un ultimo impegnativo passaggio da affrontare: l’acquisizione di tutte le autorizzazioni che dovranno essere rilasciate da parte degli enti sovraterritoriali competenti. Un iter non complicato, ma, sicuramente, non breve che prevede una conferenza dei servizi propedeutica al rilascio di autorizzazioni, pareri, licenze, nulla osta e assensi previsti dalle normative regionale e nazionale.

bruno doldo
Bruno Doldo

I rappresentanti dei quattordici uffici competenti per materia e territorio sono stati, infatti, convocati per il prossimo 13 settembre, alle ore 10, nella sala consiliare del Comune. In quella sede, spetterà al responsabile dell’area tecnica Bruno Doldo chiarire gli elementi essenziali del Piano col possibile supporto dell’ing. Valentina Vardè e del geologo Gianpietro Rondinelli, redattori dell’elaborato tecnico. La conferenza dei servizi dovrà esprimere il proprio parere sul progetto ed eventualmente indicare le variazioni da apportare per concedere tutti permessi necessari alla stesura del progetto definitivo. I rappresentanti delle varie amministrazioni potranno manifestare il loro dissenso opportunamente motivato durante lo svolgimento dei lavori e fornire le specifiche indicazioni delle modifiche progettuali da effettuare per poter avere l’autorizzazione. Sarà dato per acquisito il parere delle amministrazioni che non avranno rilievi da evidenziare.

Nel caso tutto dovesse filare liscio, la commissione straordinaria potrebbe speditamente procedere all’approvazione del Piano. I guai potrebbero insorgere, invece, qualora qualcuno degli uffici competenti dovesse eccepire qualcosa sull’elaborato tecnico. In tal caso, i tempi si allungherebbero col risultato che, essendo stata già fissata la data delle elezioni per il rinnovo del Consiglio al prossimo 21 ottobre, la triade commissariale potrebbe non avere a disposizione il tempo necessario per definire l’iter del piano spiaggia. La patata bollente scivolerà, allora, nelle mani dei futuri amministratori che si troveranno, in tempi brevi, alle prese, come suol dirsi, con una brutta gatta da pelare. Per la commissione straordinaria, che amministra la cosa pubblica con pieni poteri, non sarà certo un punto di merito. Peraltro, il Piano prevede la realizzazione di nuovi impianti balneari e va da sé che gli aspiranti alla loro gestione non saranno pochi. Di sicuro, la triade commissariale, nella gestione del problema, avrebbe incontrato meno difficoltà di quanto potrà, invece, averne un sindaco. Il progetto preliminare del piano spiaggia era stato approvato dalla disciolta amministrazione Pagano nel settembre del 2015. Quando tutto sembrava avviato a conclusione, interveniva lo scioglimento del consiglio comunale ed il progetto, inevitabilmente, rallentava il suo cammino. L’amministrazione comunale che prenderà vita dopo la tornata elettorale del prossimo 21 ottobre, con ogni probabilità, riceverà in eredità dalla terna commissariale non solo la “rogna” del Piano spiaggia, ma anche quella del Piano strutturale, che l’ultima amministrazione democraticamente eletta aveva adottato nel novembre 2015.

terna commissariale
terna commissariale

L’importante documento che detta i criteri per il futuro sviluppo urbanistico del territorio è stato rimesso in discussione dalla commissione che gestisce l’Ente (Michela Fabio, Nicola Auricchio, Adolfo Valente) per poter inserire nello stesso il principio del “consumo suolo zero” caldeggiato dalla Regione già promotrice di apposita legge nel 2016. Alla scelta di modificare il Psc ha contribuito anche la massa di osservazioni allo stesso Piano, circa 200, presentate dai cittadini nella maggioranza dei casi interessati alla declassazione dei loro terreni destinati allo sviluppo turistico in terreni agricoli. La revoca del Psc è arrivata con delibera n. 19 dello scorso 5 luglio ed ha come motivazione l’adozione del principio del “consumo suolo zero”. Contestualmente, la commissione ha riapprovato il documento preliminare del Psc e la bozza del Regolamento urbanistico già approvati con delibera n.35/2013 in quanto entrambi non in conflitto col principio “consumo suolo zero”. Con successiva delibera del 12 luglio scorso ha provveduto all’adozione del precitato principio. Ha anche dato mandato ai progettisti del Psc, Francesco Parisi e Pasquale Bonaccorso, di procedere alla nuova stesura del Psc. La comunità dovrebbe trarre vantaggi dalle variazioni programmate non solo in virtù di una più appropriata riqualificazione del centro urbano, ma anche per il recupero di circa cinque milioni di metri quadrati di terreni che da turistici torneranno ad essere agricoli. Nei due atti deliberativi licenziati dalla terna commissariale non se ne accenna, ma, nelle more della nuova redazione del Psc, dovrebbe tornare in vigore il vecchio Piano Regolatore. Non si accenna neppure alle spese che l’ente dovrà sopportare, in regime di dissesto, per redigere il nuovo Piano. Comunque, dalla pubblicazione della delibera n.20 del 12 luglio 2018, i cittadini hanno sessanta giorni di tempo per produrre eventuali osservazioni. Se ne deduce che la prossima amministrazione dovrà farsi carico anche del Psc. Magari, cambiando tutto nuovamente.

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