Uccisa una ragazza nel bresciano. Lavorava per l’inserimento lavorativo di persone con disabilità psichica.

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Un nuovo caso di cronaca riapre la questione sulla sicurezza nelle strutture sanitarie italiane. L’episodio si è consumato questa volta a Iseo, nel bresciano dove è stata barbaramente assassinata una ragazza di appena 25 anni, che lavorava all’interno della comunità protetta ‘Clarabella’ – sita a Clusane, frazione della stessa Iseo – una cooperativa agricolo-sociale per l’inserimento lavorativo di persone con disabilità psichica e fisica, che impiega questi soggetti in varie attività di gestione tra cui la cura dei vigneti e dei campi dove si allevano anche animali.

Secondo la ricostruzione degli investigatori, la giovane donna, operatrice tecnica della struttura, stava andando a visitare uno degli ospiti della struttura quando – intorno alle 11 – un uomo di nazionalità marocchina di anni 54, affetto da disturbi mentali, residente da anni in Italia e con i documenti in regola, l’ha aggredita con un coltello uccidendola. La ragazza – alla quale sono state inferte una decina di colpi – da due anni lavorava come Terapista delle Riabilitazione Psichiatrica all’interno della struttura del Bresciano, dove si è consumata la tragedia.

L’aggressore, che alcuni testimoni avevavano visto uscire uscire dalla stanza, con il coltello insanguinato e muoversi verso l’uscita dalla comunità, è stato arrestato. Nadia Pulvirenti – la vittima – aveva studiato a Verona fino al 2014 e lavorava nella comunità Clarabella da un paio d’anni.

Com’è stato dunque possibile che un uomo con disturbi di siffatta tipologia sia entrato in possesso dell’arma? Queste strutture sono videosorvegliate? Quali azioni si mettono in atto per prevenire episodi di questo genere? E qual’è la situazione nelle altre strutture? Tutti interrogativi che però, nel frattempo si smmarriscono nei meandri della solita italietta mentre una ragazza ci ha rimesso la vita. Ed era una che faceva del bene e che certo non meritava come premio una decoina di coltellate.

 

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