Attacco terroristico in canada: colpita una mosceha.

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Il Canada, paese che più si è segnalato in questi tempi, per la politica dell’accoglienza è stato fatto oggetto di un feroce attacco terroristico avvenuto a Quebec city, dove sei persone sono state uccise in una sparatoria contro una moschea del Centro culturale islamico della città canadese.

La polizia ha arrestato due sospetti. Sia il primo ministro Trudeau che quello del Quebec, Couillard, hano condannato l’atto terroristico esprimendo  vicinanza e solidaretà ai cittadini di fede islamica che rifiutano il terrorismo fondamentalista, anzi ne sono spesso vittime e bersagli. Solidarietà anche da molti leader, come il presidente francese Hollande e il premier Gentiloni.

Proprio ieri, il premier canadese, aveva deciso di offrire temporanea ospitalità a tutte le persone colpite dal divieto di ingresso negli Stati Uniti per i cittadini di alcuni Paesi musulmani.

Il Canada è sempre stato all’avanguardia sul tema della accoglienza e della multiculturalità tanto da avere un ministro dell’immigrazione di origine somale.

Importanti ondate migratorie provenienti dall’Europa si ebbero già nei primi del Novecento e negli anni cinquanta. La modifica della legge sull’immigrazione (l’Immigration Act del 1976) ha poi nella sostanza aperto le porte a nuovi flussi provenienti dai paesi non europei. Negli anni ottanta prima, e dall’inizio del nuovo millennio poi, si stimano tra i 225.000 e i 275.000 il numero dei nuovi ingressi annui. Le varie immigrazioni succedutesi nel corso della sua storia (e in parte in corso), hanno reso il Canada un paese fortemente variegato dal punto di vista etnico e culturale. Diversamente da altri Paesi (in particolare i vicini Stati Uniti d’America), dove si è affermata nel tempo una forte tendenza all’assimilazione delle varie culture a quella anglosassone, che dovrebbero essere superate per dare vita ad un’identità nazionale il più omogenea possibile, in Canada si è invece affermato un modello multiculturale in senso stretto, che tende cioè ad offrire maggiori spazi e tutele alle singole culture d’origine, come è esplicitamente sancito nell’Immigration Act. Per descrivere questa realtà multiculturale canadese si usa spesso l’espressione “mosaico culturale”, in opposizione al modello statunitense del melting pot anche se poi, spesso, nel lungo periodo, e di loro spontanea scelta, accada che gli immigrati si riconoscano e si inseriscano in uno dei due modelli culturali storici, ovvero quello francofono e quello anglosassone. Oggi il 20% della popolazione del paese proviene da altre nazioni, ai quali vanno aggiunte i popoli autctoni indigeni delle cosidette First nation”.

 

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