Recuperare il campetto di calcio dell’Itis.

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Da qualche giorno in provincia tiene banco il problema – tra le altre cose – la discussione sulle ordinanze varate dai sindaci di Serra San Bruno e di Ricadi che vietano di giocare al calcio in alcune aree dei centri urbani di questi due paesi.

Le motivazioni a base di queste ordinanze in effetti sono condivisibili ma vi è da sottolineare anche un altro aspetto e cioè che spesso i nostri giovani sono costretti a giocare per strada per la penuria di impianti sportivi. Succede così anche a Nicotera dove – a parte il piccolo campetto dell’oratorio parrocchiale e lo stadio comunale “Ciccio Lapa” – il gioco più amato dai ragazzi viene praticato nei posti più disparati del centro urbano non ultimo, sopratutto nel primo pomeriggio o di sera, nel largo davanti la biblioteca comunale.

Eppure nel centro urbano della città vi è – inutilizzato ormai da anni – un bel campetto di calcio e cioè quello posto davanti all’Itis lungo via Nuovo Liceo. Tempo fa la provincia di Vibo intendeva recuperarlo ma poi come al solito non se ne è fatto più nulla.

Eppure riqualificare quell’area costerebbe certamente molto di meno che realizzare una struttura ex novo. Si tratterebbe infatti di togliere il manto di catrame che ricopre la superfice di gioco realizzare un terreno di gioco con erbetta sintetica in lattice, fare una renzioine, installare qualche punto luce e realizzare un puccolo spogliatoio. Il comune potrebbe poi anche guadagnarci qualcosina dando il campetto in gestione a qualche privato tramite bando pubblico chiedendo un canone di locazione. L’area inoltre è vicina alla scuole e al vicino campo di tennis e quindi potrebbe essere utilizzato come era un tempo dagli stessi studenti e si trova in una zona poco popolata dove quindi i ragazzi possono giocare senza disturbare la popolazione.

“Ogni volta che passo di lì – ci ha detto un giovane padre di famiglia del luogo che su quel campetto ha lasciato un pezzo di gioventù – mi viene un nodo alla gola se vedo come è ridotto oggi quel posto dove un tempo risuonavano le grida allegre mie e dei compagni di scuola prima e di università dopo. Sarebbe bello recuperare quel campetto magari usufruendo di contributi regionali o del CONI e del Credito sportivo”.

 

 

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