“Racconti del Mediterraneo”. Grande successo per la tappa nicoterese .

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La carovana di amici, studiosi, appassionati di storia e architettura, che hanno partecipato alla suggestiva manifestazione “Racconti del mediterraneo”, dopo aver toccato vari centri del vibonese, ha fatto tappa ieri a Nicotera. L’evento, organizzato dal Club per l’Unesco di Vibo Valentia e dall’Associazione MedEXperience, ha preso il infatti il via lunedì 21 agosto a Drapia, per giungere poi a Tropea il 27 agosto, proseguire a Filadelfia il 28 e a Capistrano il 30, e si è concluso proprio a Nicotera.

Anche quest’anno, il coinvolgimento degli enti e delle associazioni che lavorano attivamente nelle comunità, è stato straordinario: oltre agli amministratori, hanno partecipato per l’organizzazione e la realizzazione dei vari appuntamenti in programma: l’Istituzione Castelmonardo di Filadelfia, l’Archeoclub di Vibo Valentia, Kalabria TV, l’Accademia della Dieta Mediterranea di Nicotera, il Centro Studi Nicoterese, l’Agriturismo Don Carlo, la Cooperativa Mani e Terra di Rosarno, l’Associazione Storico Culturale Libertas di Tropea, i proprietari degli antichi mulini, Loiacono, Mazzotta, Montuoro.

La tappa nicoterese si è resa possibile grazie alla sinergia progettuale attivata dallo stesso Club Unesco con l’Accademia Internazionale della Dieta Mediterranea di Nicotera e con il Centro Studi Nicoterese (CeSNi), di cui la dottoressa Loscrì – nella logica della contaminazione progettuale e culturale perseguita dallo stessi CeSNi – è componente del Corpo Accademico. E il nuovo organismo – da pochi giorni rafforzatosi con l’entrata nei suoi ranghi di altri importanti e qualificati apporti – come il prof. Gilberto Floriani direttore del Sistema Bibliotecario Vibonese, l’imprenditore Domenico Silipo, l’archeologo Xavier Gonzalez Muro,  l’architetto Marco Vecchio, tra gli altri – non si è lasciato sfuggire l’occasione di far vedere agli amici convenuti in loco, le tante bellezze che offre la nota cittadina tirrenica vibonese.

Il tour provinciale infatti –  ha dichiarato la stessa Presidente del Club Unesco di Vibo Maria Loscrì – è nato per dare voce e possibilità di espressione partecipata a patrimoni, troppo spesso negati o addirittura vituperati da personaggi di mala fede, quest’anno saranno in scena anche presso le comunità dei numerosi Calabresi residenti all’estero, grazie alla presenza della Web TV Kalabria TV e dell’Associazione MedExperience, nate, entrambe, con l’obiettivo prioritario di valorizzare e diffondere la nostra cultura mediterranea, ultramillenaria, in ogni angolo del Pianeta”.

Dopo essersi dati appuntamento alle ore 18.00 presso il municipio – già convento dei frati domenicani e sede del Museo di civiltà contadina – i presenti alla bella inziativa, accompagnati dal presidente dell’Accademia Internazionale della Dieta Mediterranea di Nicotera Antonio  Montuoro, dalla stessa Loscrì e con l’ausilio di un “cicerone” d’eccezione – la dottoressa Maria Teresa Iannelli – stimata archeologa già Sovrintendente ai beni archeologici della Calabria – si sono immersi dapprima nella suggestiva e incantata scenografia della Giudecca – l’antico nucleo ebraico della nicotera medievale di epoca federiciana –  un gioiello unico, tra i più importanti insediamenti ebraici della nostra regione. Dopo una breve sosta, il tour si è spostasto nel quartiere Borgo, anticamente posto fuori le mura della città normanna e che costituiva il primo nucleo abitativo della stessa, ed era, in quel tempo, dimora del cosiddetto “popolo basso”, la cui conformazione urbana si mantiene abbastanza inalterata con le tipiche case a schiera a due piani tra le quali emergono alcuni palazzetti, mentre dall’asse viario principale, si dipana un intricato dedalo di vie e viuzze percorribili unicamente a piedi. Qui è stato d’obbligo una tappa alla bellisssima Chiesa di San Giuseppe eretta verso l’anno 1798 dalla devozione popolare sul sito dall’antica Chiesa ed Ospedale di San Sebastiano, un edificio a pianta greca, che ebbe aggiunta la sagrestia nel 1827 per cura del canonico penitenziere Francesco Antonio Laureani. Attraversate poi altre suggestive stradine, il gruppo ha costeggiato la Chiesa di Santa Chiara detta anche “del Purgatorio” sorta sul sito dell’antico Monastero delle Clarisse.

    

Approdati poi sul suggestivo Viale San Francesco dominato dall’imponente mole dell’edificio di culto dedicato al grande taumaturgo paolano e dall’annesso complesso conventuale, i visitatori hanno potuto ammirare uno degli antichi mulini della città tra i pochi rimasti quasi perfettamente conservati. Si pensi che, secondo il Brancia, che scrisse un interessante “fotografia” storica della città ai primi del ‘900, sul territorio nicoterese, i mulini erano in tutto 18, di cui due a Comerconi e gli altri a Nicotera centro. La nostra era infatti una zona di produzione e lavorazione di grano e lo stesso Brancia ci informa che in loco, si producevano nel 1850 almeno 3000 tomolate di grano all’anno (la tomolata, consisteva in una superficie di 44100 palmi quadrati).

   

Il gruppo si è poi portato all’altro mulino, quello sito in Via Filipella (anticamente denominata così perchè sul sito dove sorge il plesso ospedaliero di Nicotera attiguo a questa area densamente urbanizzata della città, vi era il convento dei frati Filippini).

 

Al crepuscolo, il gruppo si è spostato sul Largo Roberto il Guiscardo presso il noto locale “Fragole amare” dove si è tenuta la seconda parte della manifestazione alla quale ha partecipato anche un pubblico che è rimasto sempre attento agli interventi dei tre relatori.

Dopo un saluto dello stesso Antonio Monturo come “padrone di casa” che ha ringraziato e lodato l’attivismo della Presidente del Club Unesco di Vibo Maria Loscrì, salutando i relatori, gli amici del Centro Studi nicoterese e la dott.ssa Anna Murmura presidente dell’Archeoclub di Vibo valentia e componente del Corpo Accademico del CeSni stesso, ha preso la parola la dottoressa Iannelli che con la sua insuperabile bravura e il suo modo di coinvolgere l’uditorio, ha illustrato ai presenti l’importanza del pane nell’alimentazione dei popoli del mediterraneo e la storia delle antiche macine ritrovate anche qui nel vibonese. E’ toccato poi al dott. Enzo Natale primario del pronto soccorso di Vibo, parlare invece di una malattia spesso poco conosciuta, la celiachia, causata da una reazione alla gliadina, una prollamina (proteina del glutine) presente nel grano e da proteine simili che si trovano nelle tribù di Triticeae, che comprendono altri cereali comuni, come orzo e segale. Natale ha così informato i presenti sui dati pubblicati dall’Associazione Italiana Celiachia, che in Italia, stima la presenza di circa 380mila persone celiache l’85% dei quali (pari a 323.000 individui) asintomatici non diagnosticati, mentre solo il 15% dei malati (57.000 pazienti) soffrirebbe quindi di una forma di celiachia sintomatica. In ultimo, Nino Quaranta della Cooperativa agricola Mani e Terra – per metà formata da migranti e per metà da calabresi – ha posto l’accento sul recupero degli antichi grani calabresi.

 

Sempre a Feragole Amare, lo staff ha preparato l’assaggio di vari tipi di pane prodotto con altrettanti vari tipi di grano, degustando i sapori e le delizie di un tempo, intinto con buonissimo olio extravergine di oliva ad insaporire il pane, offerto dal panificio Del Vecchio.

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