Il preside Vincenzo Prenestini, un intellettuale nicoterese.

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Tra le tante personalità del panorama culturale nicoterese, un posto di rilievo lo occupa sicuramente Vincenzo Prenestini.

Nato nel 1872, compì i suoi studi nel nostro Seminario diocesano e quelli liceali a Vibo Valentia per giungere a Napoli, ove fu alunno prediletto del Cocchia, del D’Ovidio, del Kerbaker, quest’ultimo professore di Storia comparata delle lingue classiche e di sanscrito, tra i primi a occuparsi di mitologia comparata e tra i primi a tradurre gli inni vedici e altri poemi indiani (che in molti casi costituiscono la prima versione italiana assoluta) come il Mahābhārata e i drammi di Kālidāsa (Abhijñānaśākuntala) e di Sūdraka, che ne fecero uno dei maggiori sanscritisti italiani dell’epoca assieme a Vittorio Rugarli.

Laureatosi poi, presso l’Università di Napoli con il massimo dei voti, ottenne subito, per l’indicazione del Kerbaker stesso, l’insegnamento presso il Liceo Ginnasio di Taranto.

Rientrato a Nicotera per le affettuose insistenze della madre, ebbe l’insegnamento nel nostro ginnasio, dove esercitavano maestri insigni come Vincenzo Lombardi ed Alessandro Cipriani. Avendo vinto il concorso per la cattedra di latino e greco nei Licei, insegnò quelle discipline a Formia, a Civitavecchia, al Virgilio di Roma, al Genovese di Napoli,  per poi ritornare, nel 1936-1937, alla presidenza del nostro ginnasio statale. Collocato a riposo accettò la presidenza e l’insegnamento del latino e greco nel Liceo parificato “ Pio XII”, di Nicotera.

Ritiratosi nella sua villa, nei periodi di vacanza, ricevette le assidue visite dei suoi discepoli divenuti grandi professionisti, i quali si strinsero intorno a lui al momento della morte – avvenuta nel 1957 – malgrado egli avesse disposto funerali modestissimi coerentemente alla regola del Terzo Ordine Francescano, di cui fu presidente.

Scrisse opere quali: “il Nabucco di Giovan Battista Piccolini” – “Commento alla marcia di Leonida Felice Cavallotti” – “I più grandi monumenti della lingua francese tradotti e commentati” – “San Francesco di Assisi” – “Virgilio” – “Pio IX°” e “Diramare di Giosuè Carducci”.

“La figura di Vincenzo Prenestini – si legge in una nota diffusa dal Centro Studi Nicoterese (CeSNi) – è una di quelle, tra le tante che la storia di Nicotera ci offre, da far conoscere alle nuove generazioni. La sua vasta cultura, la sua religiosità sincera e autentica e l’attaccamento alla terra natia, costituiscono infatti un esempio di uomo e di intellettuale di cui tutti i nicoteresi, possono e devono andar fieri”.

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