Nicotera, i commissari rassicurano, i cittadini insoddisfatti

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“Nicotera è alla deriva. Come una nave senza capitano e con l’equipaggio ormai rassegnato al naufragio, il paese con tutte le sue frazioni, Marina, Comerconi, Preitoni e Badia, si abbandona al degrado nell’indifferenza dei suoi stessi abitanti. Scrivo abitanti, perché cittadini significherebbe un’altra cosa, un’altra dignità, un’altra capacità di reagire, un’altra responsabilità verso se stessi e il luogo in cui si vive”.

Carmen Tomeo

Sono le parole amare, di delusione e sofferenza di chi si sente tradito e abbandonato da compaesani e istituzioni. Sono i pensieri di Carmen Tomeo, semplice cittadina nicoterese, componente del movimento “14 luglio” che, dopo il comunicato di rassicurazione e piena attività inviato ieri da palazzo Convento (https://mediterraneinews.it/2018/07/26/nicotera-la-commissione-straordinaria-spiega-le-attivita-svolte-puntando-anche-valorizzazione-borghi-dieta-mediterranea) evidenzia un lato “diverso” della cittadina tirrenica vibonese. Tanti i nicoteresi, infatti, che continuano a segnalare criticità e disservizi legati all’incuria del territorio che evidenzierebbero lacune e inadempienze della gestione commissariale e non solo.

“Il 14 luglio di due anni fa – afferma la Tomeo – abbiamo alzato la testa in molti a difesa di mare, acqua, decoro, vivibilità. Abbiamo insistito, man mano che diminuivamo, e qualcosa abbiamo ottenuto. Ma non basta. Non basta migliorare qualcosa quando non si riesce a sconfiggere l’indifferenza. Essa è come una distesa di sabbie mobili, ogni conquista, ogni miglioramento, rimane alla lunga ingoiato e sepolto e tutti si continua ad affondare. Ci si accontenta. Si galleggia. Ma è solo un’illusione. Si affonda, magari, un pò più lentamente. Confrontate il luglio di quest’anno con quello dell’anno scorso, è facile vedere il peggioramento. Eppure, ci si accontenta di vivacchiare così che vuol dire che ci si accontenta di morire così. Gli ombrelloni per fare la stagione comunque ci sono. “Puru pé st’annu a sfangamu”. Ma davvero quelle quattro famiglie di affezionati che se ne vanno alle 20 e lasciano desolazione e mucchi di spazzatura a regnare sul lungomare, bastano per vivere? Questo voi lo chiamate campare? Per quanto prima di morire del tutto? Nemmeno possiamo alzare gli occhi per sospirare, perché tanta storia ci investe alla vista del vecchio Borgo e tanta sofferenza ci invade a vederlo rovinare così, tra incuria, immondizia, infestazioni di topi e pulci e tanta indifferenza che è già morte!”

Secondo la Tomeo, iI movimento “14 luglio” avrebbe fatto troppo rumore, “ha dato fastidio – dichiara – e forse tutta Nicotera deve pagare per il rumore fatto da quella minoranza che da due anni non si rassegna e vuole lottare nell’attuale indifferenza della terna commissariale e della stessa Regione dove, dopo che abbiamo conquistato la pulizia dei fossi, ancora parziale, i lavori alle fogne, ancora da terminare, il pozzo, ancora da realizzare, decidono che Nicotera non deve avere più niente, neanche quello che le spetterebbe, ora che il movimento non fa più paura, così la escludono dagli stanziamenti per l’adeguamento dei sistemi di gestione delle acque reflue che dovrebbero risolvere, una volta per tutte, in Calabria, il problema depurazione. Ecco, il “14 luglio” deve morire. Questo dicono. Volete trattati da buoni servi? Il movimento deve morire. Volete il tozzo di pane? Il movimento deve morire. Altrimenti vi trattiamo da servi ribelli e vi schiacciamo. E allora ecco…zitti! L’alluvione? “Passau passau”. Che fa? un pò di fango, gli ingombranti? “Dassamu stari, non facciamo cattiva pubblicità”. U mari? “ogni tantu è virdi, ogni tantu addirittura un pò marrone, è fango “dassamu stari, non facimu cattiva pubblicità. Altrimenti si rovina la stagione”. La stagione? C’è una stagione? Ci sarà?”

Si pensava un futuro diverso per Nicotera. “Dovevamo cambiare – evidenzia – ma è dura. Poi, c’è troppo da pagare e quindi si preferisce non parlare. La domanda è rivolta a tutti, paesani, politici, istituzioni, perché il movimento deve morire? O meglio dire, perché volete ucciderlo?

Da due mesi in Via Foschea

Tra pochi mesi il commissariamento dovrebbe finire, salvo proroghe, e a Nicotera c’è già chi si starebbe preparando alla prossima tornata elettorale. “Nicotera si preparerà ad eleggere un nuovo sindaco – dichiara la Tomeo -, una nuova giunta comunale, ma come si può votare qualsiasi persona? Come dare fiducia se il paese sprofonda e lo si guarda indifferenti? Credete veramente che basti un titolo o una poltrona perché la gente dia fiducia, aspettando qualche favore, per giunta in un comune dissestato! Il paese è di ogni singolo cittadino e quasi tutti, ad oggi, si girano dall’altra parte e preferiscono non difendersi e farsi schiacciare, nell’indifferenza cieca di una Nicotera che muore sotto gli occhi dei suoi cittadini che nemmeno piangerla sanno più”.

Certo, è troppo facile creare alibi e giustificazioni scaricando la colpa sui debiti precedenti o sui tagli dei trasferimenti. Chi amministra, spesso, è chiamato a compiere scelte difficili e ad assumersi la responsabilità che queste scelte comportano. Anche in una situazione di bilancio così difficoltosa queste negligenze sono assurde. 

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