Nicotera, lievitano i prezzi di scuolabus e refezione scolastica

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La terna commissariale delibera il rincaro delle tariffe dei servizi a domanda individuale da applicare agli utenti e monta la polemica.

 

Gli aumenti riguardano, in particolare, per l’anno scolastico che inizierà lunedì 17, le tariffe dei servizi di refezione scolastica e trasporto scuolabus. Nello specifico, un blocchetto di 10 buoni mensa che negli anni precedenti aveva un costo di circa 13 euro, per l’anno imminente costerà 30 euro con una percentuale di importo a carico dell’utenza del 75 per cento. Ma la cifra più assurda riguarda lo scuolabus che dai 5 euro mensili dello scorso anno raggiunge adesso la cifra di 43,21 euro al mese con una percentuale di importo a carico delle famiglie del 64 per cento. L’individuazione dei costi di ciascun servizio sarebbe stata definita includendo tutte le spese per il personale adibito anche ad orario parziale, le manutenzioni ordinarie, i costi per i trasferimenti e per l’acquisto di beni e servizi, assicurazione, tasse automobilistiche e carburante.

Ad essere interessati dai rialzi i genitori con figli iscritti alle scuole dell’obbligo del capoluogo, nonchè delle frazioni Marina e Badia. “Si può affrontare un nuovo anno scolastico in queste condizioni?  – si chiede la signora Francesca Di Capua, mamma di un alunno – Per frequentare la scuola dell’obbligo si costringe le famiglie a dover pagare queste cifre per scuolabus che rischiano di rompersi strada facendo e per dir più dove i ragazzi delle medie non riescono a stare seduti perché non adatti alla loro età. Per non parlare della mensa dove di tutto si tratta, ma non di cibo. Una vergogna. A questo punto conviene di più il pullman di linea che costa 33 euro. Ci rendiamo conto? Non tutti possono permettersi queste cifre e da genitore mi sento letteralmente derubata. E’ un modo legalizzato per toglierci dei servizi importanti che ci spettano di diritto”.

Spese insostenibili per la maggior parte delle famiglie, quindi, in particolare per chi ha più di un figlio a doverne fruire. “Se devo pagare questa somma per un catorcio senza neanche un accompagnatore a bordo – dichiara un’altra mamma – anche i miei figli prenderanno il pullman di linea, più sicuro e con posti a sedere per tutti. La maggior parte di noi sarà costretta a rinunciare anche alla mensa”.

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