“Antiche Mura e Città del Futuro – La narrazione dell’assenza e la visione fantascientifica dei luoghi” è stato il tema trattano nella partecipata Lectio Magistralis che Giulia Fresca, riconosciuto ingegnere a livello internazionale e giornalista appassionata di storia e innovazioni tecnologiche, ha tenuto presso la prestigiosa sede dell’Accademia Cosentina, della quale è socio corrispondente da molti anni.
Un incontro fortemente voluto dal Presidente della storica Istituzione Culturale, il prof. Leopoldo Conforti,e dal segretario perpetuo, dott. Coriolano Martirano, con un tema fortemente di attualità ed estremamente affascinate: quello dell’architettura. Un viaggio nel tempo passato e nel futuro prossimo attraverso la narrazione architettonica e letteraria dei luoghi.
«Basti pensare alla storia dall’antica Grecia con il Partenone, i sostegni verticali e le travi orizzontali – ha dichiarato Giulia Fresca – alla Roma imperiale con l’invenzione del mattone e quindi la realizzazione di grandi cupole, al Rinascimento, ai tempi nostri. Da sempre un’architettura per sedi di attività umane, motivate quindi dalla razionalità che oggi confligge con molti esempi presenti nelle nostre città, di architetture “avveniristiche” figlie di visioni fantascientifiche, dietro le cui scelte viene da porsi la domanda se esiste una tendenza, una logica oppure tutto è basato solo sull’immagine e sull’esibizionismo. Non vi è dubbio – ha proseguito nel suo intervento – che viviamo l’epoca del primato dell’architettura internazionale, globalizzata, decontestualizzata. Un’architettura che sovrasta ogni regola urbanistica, assolutamente autoreferenziale. Un’architettura del capitale finanziario che ha soppiantato la lezione razionalista e funzionalista. In tutto ciò – ha concluso la Fresca – sempre più spesso, ci si dimentica della storia, la cui essenza è ancora viva nei Centri Antichi, nei borghi, nelle contrade dove le Antiche Mura “raccontano”. Tra esse si respira un’atmosfera senza tempo, dove la poesia è nell’aria arricchendo di pathos i colori del territorio circostante mentre i luoghi pittoreschi intrisi di storia sono dimenticati e la visione del futuro delle città è legata alla fantascienza, che la letteratura ha immaginato e gli uomini stanno degenerando».