Per il Pd è tempo di primarie. Una sede prestigiosa per il seggio elettorale che sarà allestito nel castello dei Ruffo

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manuel reggio
manuel reggio

Per il Pd è tempo di primarie. Nel solco della tradizione, la città sarà sede, per tutta la giornata di domenica prossima, di un seggio per consentire a iscritti e simpatizzanti di votare il proprio candidato alla segreteria nazionale. L’urna sarà aperta dalle 8 alle 20; subito dopo comincerà lo spoglio. Potranno votare tutti i cittadini di età superiore ai sedici anni. La locale sezione del pd, guidata da Manuel Reggio, da qualche settimana è impegnata in una serie di incontri mirati all’analisi delle mozioni in campo, nonché ad un serrato confronto sulle prospettive del partito. <Siamo l’unica forza politica – sostiene il segretario pd – che in Italia sceglie i propri organismi mediante il voto dei tesserati. Un processo democratico che sta riscuotendo consensi anche in altre formazioni politiche come s’è verificato a Bari dove il centrodestra ha utilizzato questo metodo per individuare il candidato delle prossime amministrative di maggio>. Manuel Reggio è convinto che <nonostante il vento dell’antipolitica che spira in città> la partecipazione dei cittadini sarà adeguata anche perché <la democrazia – sottolinea – non si edifica facendo selezionare la classe dirigente tramite improbabili votazioni online né, tanto meno, imponendola dall’alto>. Verso le primarie, quindi, con l’entusiasmo di sempre, ma con una riserva sciolta all’ultimo momento sulla sede del seggio elettorale che sarà allestito nel castello dei Ruffo.

castello nicotera
castello nicotera

Il Pd, in realtà, era alla ricerca di una struttura idonea ad ospitare il momento elettorale, ma in città non è facile reperirla.  Era indisponibile anche l’aula consiliare “Salvatore Trieste”. Il commissario prefettizio Samuele De Lucia, infatti, proprio un paio di giorni fa ha approvato un regolamento ad hoc per la gestione e l’uso della sala ponendo limiti ben precisi alla sua libera disponibilità e fissando delle tariffe per l’utilizzo. La “Salvatore Trieste”, in sostanza, è destinata, in via prioritaria, alle sedute del Consiglio, alla celebrazione di matrimoni e <alle iniziative di carattere pubblico istituzionale, di rappresentanza e di interesse collettivo promosse dall’amministrazione comunale>. Il regolamento, invece, sbarra la strada alle manifestazioni politiche. La sala non potrà, infatti, essere utilizzata dai partiti e dai movimenti politici se non <nel periodo intercorrente tra la proclamazione dei comizi elettorali e sino alle ore 24 del venerdì antecedente la consultazione>. Per tutto il resto dell’anno, atteso che in città non esistono altre possibilità, la politica dovrà arrangiarsi in qualche modo. Magari le varie manifestazioni politiche potranno essere ospitate nella vicina Limbadi dove la commissione straordinaria, sino al momento, non ha posto vincoli all’utilizzo della sala consiliare. In realtà, molti Comuni disciplinano l’uso dell’aula consiliare, ma non è facile trovarne qualcuno che ponga divieti per le forze politiche. Un scelta quella del commissario prefettizio destinata a sollevare perplessità. Probabilmente, in città di priorità ce n’erano tante altre.

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