Questa mattina, Federica Chindamo ha ricevuto il “Premio Nazionale Donna e Legalità” per l’anno 2019.
La cerimonia, organizzata, nell’ambito del progetto “Io non ci sto…. a vivere nella paura”, dall’associazione Animed, che da diversi anni affronta i temi della violenza di genere, del bullismo e della legalità, si è svolta nell’auditorium della Scuola Allievi Agenti della Polizia di Stato di Vibo Valentia.
Il premio è alla sua terza edizione: il primo anno ne sono stati insigniti i genitori di Fabiana Luzzi, uccisa a Corigliano Calabro (CS); lo scorso anno destinataria del riconoscimento, il Procuratore Aggiunto di Cosenza, Marisa Manzini.
Alla cerimonia di questa mattina il premio è andato a Federica Chindamo, figlia della scomparsa Maria Chindamo, per il coraggio e la determinazione dimostrati nel pretendere di conoscere la verità sulla sorte della madre. Il riconoscimento le è stato consegnato dal Questore di Vibo Valentia Andrea Grassi.
All’evento ha partecipato una folta rappresentanza di studenti provenienti anche da province limitrofe. A catturare la loro attenzione, le parole del Procuratore della Repubblica di Cosenza, Mario Spagnuolo, dei giornalisti Carmelo Abbate e Arcangelo Badolati e del Questore Grassi, oltre a quelle del Presidente dell’nimed, Cinzia Falcone, che ha anche svolto il compito di moderare gli interventi.
In platea erano presenti le massime autorità civili e militari della provincia: il Commissario Straordinario del Comune, il Procuratore della Repubblica f.f., il Comandante provinciale della Guardia di Finanza, il Comandante della Capitaneria di Porto, rappresentanti della Prefettura, nonché funzionari e personale della Questura e della Polizia di Stato.