Esposta nel chiostro seicentesco del Convitto “Gaetano Filangieri” di Vibo Valentia Esposta nel chiostro seicentesco del Convitto “Gaetano Filangieri” di Vibo Valentia

Esposta nel chiostro seicentesco del Convitto “Gaetano Filangieri” di Vibo Valentia

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Esposta nel chiostro seicentesco del Convitto “Gaetano Filangieri” di Vibo Valentia, la mostra “L’eredità di Falcone e Borsellino”

E’ la storica Istituzione Scolastica vibonese che ha il pregio di ospitare, dal 3 giugno, la mostra fotografica itinerante dedicata alla memoria di Giovanni Falcone e Paolo Borsellino, realizzata dall’Ansa in collaborazione con il MIUR e, per la tappa vibonese, con il supporto del Coordinamento Regionale delle Consulte degli Studenti, dell’USR Calabria e dello stesso Convitto Filangieri.
L’iniziativa è inserita nell’ambito del progetto “C.P.S. Custodiamo Patrimoni Straordinari” ideato dalla coordinatrice regionale delle Consulte studentesche, Franca Falduto e patrocinato dalla Regione Calabria. La mostra fotografica è stata allestita per la prima volta nelle sale lignee di Palazzo Branciforte in Palermo ed inaugurata dal Capo dello Stato il 23 maggio 2012, in occasione del ventesimo anniversario delle stragi di Capaci e via D’Amelio.  Nel gennaio 2018, è stata presentata a Vienna, nel complesso della Hofburg, in occasione del primo Consiglio Permanente della Presidenza italiana dell’Osce ed il suo tour è proseguito nel Palazzo del Parlamento Europeo di Strasburgo, nel Palazzo dei Trecento a Treviso, nel complesso Ferro-Fini sede dell’assemblea regionale del Veneto.  La mostra, allestita nel suggestivo chiostro seicentesco del Convitto Filangieri, propone duecento scatti fotografici attraverso i quali si rivivono diversi momenti sia della vita privata sia lavorativa dei magistrati Giovanni Falcone e Paolo Borsellino. L’adolescenza a Palermo, l’ingresso in magistratura, la nascita del “Pool antimafia”, il maxiprocesso, le stragi del ’92: il percorso creato dalle immagini è integrato da riproduzioni dei “dispacci” ANSA relativi ai fatti e personaggi presi in considerazione. Tale percorso fa da supporto visivo ai fatti che hanno contrassegnato drammaticamente quegli anni. Si tratta di un percorso fotografico finalizzato, tra l’altro, a far conoscere ai giovani la storia dei due giudici, emblema dei valori della Legalità e della lotta alla criminalità organizzata. Oltre all’ esposizione fotografica sono in programma incontri, dibattiti e riflessioni nell’aula magna: “E’ la continuazione di un percorso educativo/formativo, non rivolto esclusivamente agli allievi del Convitto e del 3° Circolo De Amicis, che è alla base del nostro modo di far scuola, ci ha detto il Rettore del Convitto, Alberto Capria che conclude parafrasando Rocco Chinnici nel dire che: “ Fra i nostri doveri, c’è quello di seminare e, quindi, la certezza di non raccogliere è non seminare, cosa non ammissibile per una scuola pubblica”!
La mostra sarà visitabile dal lunedì al venerdì (ore 10.30-18.00) e il sabato (ore 9.00-13.00).

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