Vaticano. Il Sinodo sull’Amazzonia, nonostante le divisioni, è “Missione compiuta”.

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Il lavoro del Sinodo sull’Amazzonia è finito. Il documento finale è coraggioso sull’apertura ai preti sposati (ma passando dal diaconato permanente), molto meno sulla possibilità di un diaconato femminile. In molti lo sollecitano, si legge, ma si attendono gli esiti della commissione di studio in Vaticano. Questi, sin dall’inizio, sono stati i due nodi principali di un’Assemblea convocata per sottolineare l’urgenza del rischio di una catastrofe climatica nel polmone del mondo. L’attenzione però, sin dall’Instrumentum Laboris, il documento di preparazione, si è spostata subito sulla questione pastorale. In zone remote del mondo, come l’Amazzonia, l’evangelizzazione è diventata un’urgenza. I sacerdoti sono pochissimi, le religiose sono molte e portano avanti intere comunità. La proposta dei vescovi locali era quella di ordinare ‘viri probati’, uomini di comprovata fede con funzioni sacerdotali. Il termine scompare dal documento, che fa riferimento al paragrafo 111 all’ordinazione sacerdotale di “uomini idonei e riconosciuti dalla comunità”, che siano però diaconi permanenti e quindi ricevano una “formazione adeguata per il presbiterato”, potendo avere una famiglia “legittimamente costituita e stabile”, per sostenere la vita della comunità cristiana predicando la Parola e celebrando i Sacramenti nelle aree più remote della regione amazzonica.

Poi, però, si aggiunge una frase inaspettata: “A questo proposito, alcuni si sono espressi a favore di un approccio universale all’argomento”. Non dunque soltanto per la regione amazzonica, ma possibilmente, in futuro, anche per altre zone del mondo. Di fatto, si apre al sacerdozio per diaconi sposati. Molto più prudente la posizione sulle donne diacono. Al paragrafo 103 si ammette che nelle tante consultazioni effettuate in Amazzonia, si è riconosciuto il “ruolo fondamentale” delle religiose, ma anche dei laici nella Chiesa dell’Amazzonia e loro comunità, dati i molteplici servizi che forniscono. In molte consultazioni, è stato “sollecitato” il diaconato permanente per le donne. Ma il Sinodo non vuole scavalcare la commissione creata da Papa Francesco nel 2016 che aveva proprio il compito di studiare questa possibilità. L’organismo ha raggiunto un risultato parziale, descrivendo la realtà del diaconato femminile nei primi secoli della Chiesa e prospettando implicazioni attuali: “Vorremmo condividere le nostre esperienze e riflessioni con la Commissione e restiamo in attesa dei risultati”. I vescovi, con non poche difficoltà, hanno raggiunto un compromesso e consegnato al Papa la posizione condivisa dai due terzi dell’assemblea. La posizione definitiva della Chiesa la stabilirà Francesco in una Esortazione apostolica che dovrebbe esserci, ma non prima della fine del 2019.

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