Fa politica il gruppo “Giù le mani dal procuratore Gratteri”? Risvolti sull’inchiesta all’amministratrice del gruppo, Enza Dell'Acqua. Le dichiarazioni di Morra e Marra. Fa politica il gruppo “Giù le mani dal procuratore Gratteri”? Risvolti sull’inchiesta all’amministratrice del gruppo, Enza Dell'Acqua. Le dichiarazioni di Morra e Marra.

Fa politica il gruppo “Giù le mani dal procuratore Gratteri”? Risvolti sull’inchiesta all’amministratrice del gruppo, Enza Dell’Acqua. Le dichiarazioni di Morra e Marra.

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Il nuovo gruppo social “Giù le mani dal Procuratore Gratteri” è nato il 27 dicembre sull’onda emotiva dell’ultima retata di arresti nell’inchiesta “Rinascita-Scott”. Il Sen. Nicola Morra, ha ammonito che <nessun sostegno vada dato a chi ha parenti nella ‘ndrangheta se si candida in politica> riferendosi al candidato a Governatore della Calabria in quota 5 Stelle e, nessun sostegno, aggiungiamo noi, se si amministra un gruppo social appena nato del quale l’amministratrice risulta essere imparentata con cugini di primo grado ‘ndranghetisti, dichiarando tra l’altro, di voler fare politica attraverso il gruppo che sembrerebbe protendere all’area dei 5 stelle.

Foto 1 post

Nel precedente articolo abbiamo analizzato il fatto che il gruppo apparirebbe potenzialmente a rischio infiltrazioni, atteso che in pochi giorni si sono iscritti liberamente e senza filtri, migliaia e migliaia di persone libere di pubblicare pericolose frasi ad es. quella segnalata alla nostra redazione, su una deputata del PD è stato scritto: “Scioglietela nell’acido…” (foto 1) Oppure il post  che ci segnala un iscritto contro la stampa e le TV italiane definite criminali ed eversive. (Foto2)

Enza Dell’Acqua, di origine calabrese esattamente di Nicotera, conosciuta sui social con lo pseudonimo di “Enza Shutzenberger dell’Acqua” ed anche ben altrimenti nota, nel precedente articolo <“Giù le mani dal Procuratore Gratteri”. Un nuovo social a rischio infiltrazioni? Inchiesta sull’amministratrice> avevamo documentato che la stessa era stata costretta ad ammettere di avere cugini di primo grado mafiosi, per fortuna gran parte in galera, contigui al clan Mancuso, proprio quel Clan che Gratteri ha smantellato con l’inchiesta Rinascita Scott.

Foto 2 post

L’amministratrice vuole che il gruppo faccia politica nonostante abbia scritto un post da specchietto delle allodole, dichiarando in data 28 dicembre 2019, all’indomani della nascita del gruppo “Giù le mani dal Procuratore Gratteri”: <Ribadisco per l’ennesima volta: questo gruppo NON SOSTIENE alcun partito politico. Questo gruppo sostiene esclusivamente il lavoro del procuratore Gratteri, e si prefissa altresì un confronto civile e democratico tra gli iscritti; si propone di discutere insieme le condizioni di abbandono e degrado economico e sociale della nostra terra. Detto in termini spiccioli, chi prova a buttarla in politica o in caciara, sarà espulso>. Ma le bugie hanno le gambe corte e in un’altro post del 28.12.2019  rispondeva a Nadia: <Nadia, purtroppo c’è gente che cerca di delegittimare questo gruppo dicendo che è nato per far politica, per adessoè importante mettere a tacere queste voci, ma naturalmente il dibattito politico entra di diritto in un confronto serio e costruttivo. Intanto dobbiamo impedire che qualcuno usi il gruppo per i propri scopi politici>.(Foto 3)

Foto 3 post

Appena 10 gironi dopo, il 7 gennaio 2010 l’amministratrice, vedendo migliaia di iscritti, usciva allo scoperto smentendo se stessa e  postava l’esatto contrario di quanto categoricamente aveva scritto prima: <Non è vero che in questo gruppo non si può parlare di politica, anzi, la politica è il fondamento di una società, quindi di certo non la si può ignorare e non la vogliamo ignorare>. (Foto 4)  Quali? Ci domandiamo. Quegli scopi politici diversi dagli obiettivi politici per il quale è stato creato? Oppure sarebbe il caso di tenere fuori la politica come aveva annunciato nel post del 28 dicembre? Conoscendo il pensiero di Gratteri, riteniamo che se si vuol fare politica la si debba fare non usando il nome del Procuratore Gratteri, uomo al disopra delle parti il cui pensiero fisso è la lotta alla mafia, ma ha anche il coraggio e la capacità culturale di affrontare la politica con la forza delle idee nel rispetto della legalità.

Su un altro Gruppo “Amici a cui piace Nicola Gratteri”, appare esplicito un post che sembra confermare le nostre intuizioni, difatti scrive Raffaele A. <Avete notato anche voi che il gruppo ” giù le mani dal dott. Gratteri ” è un gruppo dove si fa politica anti Lega e pro 5 stelle? Non penso che il dott. Gratteri abbia dato il suo assenso a usare il proprio nome per fare propaganda politica>. Il post è stato condiviso da più parti e l’amministratrice del gruppo “Giù le mani dal procuratore Gratteri” non ha smentito, anzi ha così male ingoiato la brutta notizia, da postare di avere “bruciore allo stomaco e cattiva digestione” dovendo ricorrere suo malgrado al “Gaviscom”. E con questo gesto, l’amministratrice, si è platealmente presentata in tutta la sua criptica personalità. (Foto 5)

Foto 4 post

Il Sen. Morra da presidente della Commissione Antimafia dovrebbe vigilare e prendere posizione anche su questo gruppo, prima che siano altri titolati a farlo. Ci siamo insospettiti nel vedere tra i tre amministratori del social “Giù le mani dal Procuratore Gratteri”, due noti nicoteresi, Enza dell’Acqua e Mimmo Tripaldi. Abbiamo scritto un articolo in data 4 gennaio 2020 con la prima parte di una inchiesta sull’amministratrice e sul rischio infiltrazioni, postando l’articolo sul gruppo suddetto dopo essere stati più volte invitati ad iscriverci direttamente dall’amministratrice. Purtroppo l’articolo è stato immediatamente censurato in barba alla democrazia e alla libertà di informazione, cancellando addirittura anche il nostro direttore responsabile che non potrà più partecipare al social. Dal giorno 7 gennaio il Gruppo, come abbiamo letto, ha gettato la maschera ed è ufficialmente politico, per come ha appunto annunciato la stessa amministratrice che, dopo un passato nella destra del Movimento Sociale-AN, candidata alle Provinciali di Nicotera appoggiata dalla lista vincente dell’allora Sindaco che al secondo mandato, vide sciolta la sua amministrazione per mafia. Oggi i “rumors locali”, la collocano nell’area dei 5Stelle, lo stesso movimento del candidato a Governatore della Calabria, Francesco Aiello, di recente additato di essere il cugino di un boss, sul quale il presidente della Commissione Antimafia, Sen. Nicola Morra, in quota 5S, ha  dovuto dichiarare <Non darò alcun sostegno alla lista>.

Foto 5 post

Si potrebbe così spiegare il successo di iscritti al gruppo dopo pochi giorni dalla nascita, avvenuta il 27 dicembre 2019, in pieno clima natalizio destando sospetti sulle migliaia di iscritti già nelle prime 24 ore con una prevalenza di simpatizzanti 5S, per come traspare dai post all’interno del gruppo, facendo sorgere spontanea la domanda: “Ma è nato prima l’uovo o la gallina”. Questo fatto, se accertato, potrebbe essere di danno all’immagine del procuratore Gratteri. Il gruppo, dopo appena quattro giorni dalla nascita, nel pieno delle feste di capodanno già il 2 gennaio 2020, ha goduto dell’attenzione mediatica con una intervista mattutina negli studi di Rai 3 Calabria, fatta alla solita amministratrice, offrendole una visibilità immediata arrivando a raggiungere in poco tempo quota 50.000 iscritti. Deve essere sfuggita anche di mano l’organizzazione in quanto, sono già tanti i post di iscritti che protestano per la poca trasparenza nel gruppo che, sembra, a rischio infiltrazione e molti già postano la loro volontà di cancellarsi dal gruppo forse, anche spinti dal nostro articolo inchiesta nel quale abbiamo documentato il fatto che la stessa amministratrice è stata costretta ad ammettere di essere imparentata con cugini nicoteresi di primo grado, già in galera per gravi fatti di ‘ndrangheta ed affiliati proprio al clan che Gratteri sta indagando. In un’altro gruppo denominato “Uniti col Dr. Gratteri contro le mafie” si è dato risalto al nostro articolo invitando a leggerlo. (foto 6)

Nel 2019 il duo Dell’Acqua Tripaldi, ha fondato la Kreonte, una associazione sulla legalità e non contro la mafia in generale o la ‘ndrangheta in particolare, rendendosi protagonisti di una serie di criticate iniziative locali vestite dal carattere benefico, “utilizzando” un benefattore torinese di origini nicoteresi, Rosario Marra, noto alla cronaca nazionale per un gesto eroico verso un anziano signore costatogli la reazione degli aggressori ferendolo gravemente con colpi di pistola, rimanendo invalido a vita, ma ricompensato con varie onorificenze anche dal Presidente della Repubblica.  Marra ci tiene a precisare che <è stato un benefattore che ha pagato e finanziato ogni iniziativa della Kreonte dimettendosi a luglio 2019, ma che continuerà a fare le sue personali beneficenze e, in tal senso, annuncia che è in programma la donazione di un defibrillatore di ultima generazione al Liceo Classico di Nicotera, nel prossimo mese di febbraio 2020>.

Marra, dopo appena sette mesi di iscrizione, nel luglio 2019, ha sbattuto la porta alla Kreonte dimettendosi, accusando in particolare la socia fondatrice Enza Dell’Acqua additandola <di averlo usato e utilizzato spingendolo finanche in condotte diffamatorie nei confronti del quotidiano MediterraneiNew e del suo direttore responsabile>. Marra raggiunto al telefono ha riconfermato le accuse aggiungendo che <le frasi diffamatorie suddette mi venivano “imbeccate” dalla stessa Dell’Acqua non capendo, a quel tempo, che in parte erano frasi già oggetto di una sentenza di condanna nei confronti di un personaggio nicoterese che aveva diffamato con frasi analoghe il giornalista Antonio Leonardo Montuoro direttore responsabile del quotidiano “MediterraneiNews”>.

Foto 7 Rosario Marra – Benefattore

Marra afferma altresì <Alcune delle farsi che postavo con Enza su Facebook erano nel social “Nicotera Siamo Noi” amministrato dalla stessa, tutte incentrate a diffamare l’onorabilità del giornalista Montuoro, quali ad esempio alcuni post pubblicati in data 9.2.2019: “…marcia verso le sedi Vaticane a leccare il culo a qualche cardinale”. Continuava la diffamazione prendendo in giro Montuoro che è accreditato in Vaticano da Ministro dell’Ordine Francescano Secolare e da Cavaliere dell’Ordine Equestre del Santo Sepolcro di Gerusalemme. Montuoro è autore di un recente libro sulla Teo-Intelligence, ed io postavo “Cara Enza anch’io mi voglio dedicare a scrivere libri, ti posso chiedere dove comprare una pennacchiera…”. Altresì ingiurioso il post del 23.1.2019 “…si credono grandi uomini…servendosi di giornali online si fanno la pubblicità del proprio libro lasciando un paese completamente abbandonato”, rispondendomi Enza riferendosi al giornalista Montuoro “…non si può cavar sangue da una rapa…”. Ancora più grave deontologicamente il post del 30.1.2019 “Buongiorno cara Enza, ricordati che nella vita esistono i veri giornalisti, e i giornalai…” rispondendomi Enza <Grazie Ros per questo splendido buongiorno>. (Foto 8)

<Grave, è anche il video che la stessa ha poi postato sul suo profilo Facebook in data 14 febbraio 2019 dove – prosegue Marra – in maniera esplicita si diffamava Montuoro con accuse infamanti non degne di menzione>. Per questo post diffamatorio, Enza Dell’Acqua riceveva anche il dissenso da parte del maresciallo dei carabinieri Colombo Labate invitandola a cancellare il video postato anche sul gruppo Facebook “Amici di Radio Gabbiano Verde” dallo stesso amministrato.

Foto 8 Procuratore Gratteri con il giornalista Montuoro e il suo libro sulla Teo-Intelligence-2019

<A nulla sono valsi gli interventi di Mimmo Tripaldi presidente della Kreonte, sul quale avrei anche cose da dire – prosegue Marra – per far desistere da questi comportamenti la Dell’Acqua costretto a postare sulla sua pagina Facebook un comunicato, in data 19 febbraio 2019, dove diffidava dallo scrivere e parlare in nome e per conto della Kreonte precisando ai suoi “Libertà è disciplina, essenzialmente. Io sono il solo ad essere titolato, previa consultazione degli organi statutari, ad esternare posizioni ufficiali…”>. Era evidentemente tanto grave il comportamento da richiedere una solenne ufficialità, seppur i soci fondatori dell’allora appena nata Kreonte fossero solo in tre: Mimmo Tripaldi, Enza Dell’Acqua e suo fratello Salvatore Dell’Acqua.

Marra continua affermando: <Capii pian piano – anche con l’aiuto di mia moglie, testimone di queste affermazione di Enza contro Montuoro – che avevo a che fare con una donna diffamatrice. Decisi così a Luglio 2019 di dimettermi dalla Kreonte con un comunicato ufficiale, avendo però prima già postato su Facebook un mio video nel quale porgevo ufficialmente le mie scuse al giornalista Montuoro e alla Redazione del giornale MediterraneiNews, da loro ufficialmente accettate, per le offese e le diffamazioni che avevo a quel tempo postato e detto sui social nei loro confronti, spinto, ripeto da frasi che mi venivano suggerite e messe preventivamente in bocca da Enza Dell’Acqua e che la stessa poi rispondeva ai miei post con la complicità di frasi accondiscendenti>.

Per la cronaca, il nostro direttore responsabile, giornalista Antonio Leonardo Montuoro, nella metà dei lontani anni ’90 seguiva una inchiesta giornalistica dai risvolti di carattere internazionale dove era stata condannata la Lloyds Bank di Londra ad un risarcimento milionario nei confronti di un italiano. La notizia rifece tanto scalpore a livello nazionale e internazionale dopo una conferenza stampa dallo stesso organizzata a Roma presso la sala stampa dell’Ordine dei giornalisti. La vicenda prese i contorni di un interessante intrigo nazionale e internazionale, tanto da coinvolgere l’Interpol e, in Italia, i Carabinieri del ROS, i quali fecero dei fermi alla ricerca di un “Antonio” presente tra gli intercettati al telefono, venendo immediatamente individuato anche con l’aiuto dell’inchiesta del nostro direttore. L’indagine ipotizzava del riciclaggio ritenendo ci fossero coinvolti dei mafiosi, ma, non riscontrandosi alcun reato non vennero neanche convalidati i fermi e, addirittura, tutta l’indagine venne subito archiviata su richiesta dello stesso P.M., proseguendo indisturbata l’inchiesta  giornalistica sulla Lloyds Bank.

Montuoro, Sen. Morra, F.lli Zappia e Militari delle Forze dell’Ordine – Nicotera 2019

La gelosia di mestare, a distanza di circa trenta anni, deve aver accecato la cronista dell’Acqua portandola nel 2019 a scrivere frasi e video diffamatori poi dalla stessa cancellati, nell’intento  di mestare nel torbido di questa vicenda che di torbido non aveva proprio nulla, diffamando sui social e non solo, il giornalista Montuoro estraneo alla vicenda, ma che stava facendo il suo lavoro di giornalista d’inchiesta. Per queste odiose calunnie e diffamazioni frutto di miserevole invidia e indole diffamatoria, vi è una corposa e documentata querela nei confronti della stessa, oltre alla segnalazione all’Ordine dei Giornalisti.

Ecco perché abbiamo il dovere di denunciare giornalisticamente i fatti suddetti, ritenendo, quindi, che chi diffama non dimostra rispetto per la legalità e se ha per giunta parenti mafiosi, non può, per motivi di opportunità, essere l’amministratrice di un Gruppo social che porta il nome del Procuratore Nicola Gratteri, dicendo a chiunque e con forza: “Giù le mani…”.

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https://mediterraneinews.it/2020/01/04/giu-le-mani-dal-procuratore-gratteri-un-nuovo-social-a-rischio-infiltrazioni-inchiesta-sullamministratrice/

Donazione all’Azienda Sanitaria di Vibo. Pubbliche scuse del “Benefattore” Rosario Marra, membro dell’associazione Kreonte, rivolte al direttore del giornale MediterraneiNews.

https://lindbergh.123homepage.it/289777759?fbclid=IwAR37bovQPeCGiN4bh_34JBaPqbQvcLHLrFs__7IX6UXfWUyp1e2-vAAghYI

Asp Vibo e Kreonte. “Che fine hanno fatto le mie donazioni”. Il benefattore Marra chiede conto agli interessati.

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