Giovedì 30 gennaio al sistema bibliotecario Vibonese verrà proiettato il film”#Anne Frank:Vite parallele”

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Un evento per non dimenticare gli orrori che gli uomini sono stati capaci di perpetrare contro altri uomini, per ricordare e non rischiare di ripeterli. In occasione della Giornata della Memoria, giovedì 30 gennaio 2020 alle ore 18.00 il Sistema Bibliotecario Vibonese propone la proiezione del docu-film “#Anne Frank: Vite parallele”, scritto e diretto da Sabina Fedeli e Anna Migotto, con la colonna sonora di Lele Marchitelli.
La proiezione sarà introdotta dal Prof. Raoul Manfrida; seguirà un breve dibattito.

Anne Frank nata a Francoforte il 12 giugno 1929, quest’anno avrebbe compiuto 90 anni. Il docu-film a lei dedicato la racconta attraverso le pagine del suo diario: un testo straordinario che ha fatto conoscere a milioni di lettori in tutto il mondo la tragedia del nazismo, ma anche l’intelligenza brillante e il linguaggio moderno di una ragazzina che voleva diventare scrittrice. La storia di Anne si intreccia con quella di 5 sopravvissute all’Olocausto, bambine e adolescenti come lei, con la stessa voglia di vivere e lo stesso coraggio: Arianna Szörenyi, Sarah Lichtsztejn-Montard, Helga Weiss e le sorelle Andra e Tatiana Bucci. Come sarebbe stata la vita di Anne Frank se avesse potuto vivere dopo Auschwitz e Bergen Belsen? Cosa ne sarebbe stato dei suoi desideri, delle speranze di cui scriveva nei suoi diari? Cosa ci avrebbe raccontato della persecuzione, dei campi di concentramento? Come avrebbe interpretato la realtà attuale, il rinascente antisemitismo, i nuovi razzismi? Certo è che, ancora oggi, Anne resta un punto di riferimento, uno specchio attraverso cui i ragazzi imparano a guardare il mondo e a farsi delle domande. Anne scriveva di sé, di ciò che accadeva nell’Europa in fiamme, del Nazismo. E per confidare le sue paure e le sue riflessioni inventa un’amica immaginaria: Kitty.
Helen Mirren, Premio Oscar come Miglior attrice per The Queen, accompagna gli spettatori nella storia di Anne attraverso le parole del diario. Il set è la camera del rifugio segreto di Amsterdam in cui la ragazzina resta nascosta per oltre due anni, ricostruita nei minimi dettagli dagli scenografi del Piccolo Teatro di Milano-Teatro d’Europa. Una straordinaria e dettagliata ricostruzione ambientale che ci riporterà al 1942.

 

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