Danni delle mareggiate, chiesto il riconoscimento dello stato di calamità naturale

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Dopo le mareggiate dello scorso dicembre, arriva la richiesta di riconoscimento dello stato di calamità naturale. Ad avanzarla è la Giunta guidata dal sindaco Pino Marasco sulla scorta dei danni provocati da onde altre oltre cinque metri e che, alimentate dal vento impetuoso, per un paio di giorni si erano abbattute, con violenza, sul litorale di Nicotera Marina. A farne le spese, naturalmente, l’arenile, dalla scogliera alla foce del Mesima. Il mare in scaduta lasciava dietro di sé uno spettacolo sconfortante: impianti balneari con le fondamenta messe a nudo; le barche dei pescatori schiacciate contro il muretto in cemento del lungomare; lo stesso lungomare, lato Nord, invaso da sporcizia di ogni genere; il muro di protezione di alcune abitazioni ubicate a ridosso della scogliera praticamente distrutto. A Nord veniva ricoperto da scogli di ogni dimensione con totale scomparsa dello strato sabbioso, mentre il tratto antistante l’abitato di Nicotera Marina veniva ricoperto da una spessa coltre di rifiuti (rami d’albero, carcasse di elettrodomestici, plastica di ogni tipo, pneumatici, ecc.). Poi, per tutto il resto della sua estensione, sino alla foce del Mesima, praticamente, perdeva la metà dello strato sabbioso, mentre, a bufera in corso, il mare diventava un tutt’uno con la pineta. Non a caso gli alberi finiti al suolo sono numerosi e ostruiscono ancora oggi il percorso in terra battuta che si snoda al centro della pineta stessa per un paio di chilometri andando oltre la zona dei villaggi turistici.

Da rimarcare che nella delibera con cui viene richiesto lo stato di calamità naturale non viene rimarcato il fatto che, a distanza di una settimana dalla mareggiata del 13 dicembre 2019, se ne verificava un’altra ancora più devastante della precedente. I danneggiamenti iniziati dalla prima tempesta veniva completati dalla seconda. Insomma una sorta d’apocalisse le cui conseguenze sono ancora del tutto evidenti. A soffrirne in misura accentuata, oltre ai proprietari dei lidi, ormai consapevoli del fatto che, con l’arrivo della prossima stagione estive, dovranno fronteggiare notevoli spese per ripristinare la piena funzionalità dei loro locali, sono i pescatori che per quasi tutto il mese di dicembre 2019 non hanno avuto la possibilità di esercitare il loro nobile mestiere sia per il mare costantemente mosso che per gli ostacoli esistenti sull’arenile. Le mareggiate, tra l’altro, hanno lasciato emergere, ancora una volta, due prioritarie necessità: la realizzazione di un porto per consentire ai marinai di tutelare imbarcazioni e attrezzi, e la lotta decisa al fenomeno dell’erosione che ha ormai ridisegnato il profilo del litorale nicoterese. Entrambi i problemi appaiono fattibili. Tutto dipende dalla Regione, non c’è che da aspettare.

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