Alla foce del Mesima va in scena “la protesta dei pesci di fiume”

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“La protesta dei pesci di fiume” va in scena alla foce del Mesima e a metterla in atto ci sono iscritti e simpatizzanti della sezione Wwf di Vibo Valentia, nonchè del movimento “14 luglio”. C’è anche Jasmine De Marco, la giovane biologa nicoterese brava a tradurre la sua passione per l’ambiente in un progetto per la realizzazione di una riserva naturale fatto proprio dal Wwf e trasformato in un disegno di legge già depositato negli uffici della Regione. Aderendo ad un flash mob nazionale, in tanti hanno raggiunto la foce del Mesima con l’obiettivo di richiamare l’attenzione sulla necessità di tutelare la biodiversità dei fiumi e, nello stesso tempo, vigilare sull’applicazione della “Direttiva quadro acque”, che mette al centro di ogni attività la salvaguardia degli ecosistemi acquatici e terrestri. La protesta, tuttavia, non ha riguardato solo il “malumore” i pesci di fiume, ma anche e soprattutto il degrado che regna sovrano nei dintorni di un’area la cui valenza naturalistica appare fuori discussione. Agli occhi dei tanti ambientalisti provenienti soprattutto da Vibo, Nicotera e San Ferdinando s’è offerto lo spettacolo indecente di cumuli di immondizia e discariche piccole e grandi sparpagliati ai margini del viale che dalla Provinciale Nicotera-San Ferdinando arriva sino alla foce del Mesima e, quindi, a mare. Carcasse di elettrodomestici, plastica, copertoni e l’immancabile catasta di eternit penalizzano e abbruttiscono tutto il paesaggio suscitando il giusto disappunto di chi si batte per la tutela dell’ambiente.

Tutta l’area messa sotto accusa confina col comune di Nicotera, ma è contesa da sempre tra il comune di Candidoni e quello di San Ferdinando. In sostanza, una terra di nessuno fortemente soggetta all’incuria e all’arroganza degli incivili. A vista d’occhio, tutto lascia pensare che quella della foce del Mesima sia zona frequentata da pescatori, turisti e residenti, ma, in realtà, anche da chi ha necessità di abbandonare spazzatura o scaricare rifiuti di ogni genere. Con ogni probabilità, le amministrazioni interessate saranno chiamate a rendere conto di tanta negligenza. <Non possiamo – sostiene Pino Paolillo del Wwf – che chiedere alla politica l’impegno che sino ad oggi non c’è stato. E’ vero che il Mesima è malato, ma la sua malattia non dipende da quanto avviene alla foce, bensì da quanto si verifica a monte. Noi siamo qui per chiedere maggiore attenzione sul fiume sino ad oggi maltrattato e che, invece, merita decisamente di più>. Con lo storico esponente del Wwf l’attenzione viene spostata anche sul progetto di Jasmine De Marco e su altre iniziative ambientalistiche avviate nella zona litoranea. In particolare, il riferimento è a quella che a Zungri vede lo scrittore Francesco Pugliese, responsabile del “Centro documentazione terremoti in Calabria”, rendersi promotore di una petizione da inviare alla Regione per chiedere l’istituzione del “Parco dei valloni del Poro”, nonché a quella che a Capo Vaticano punta a fare del tramonto sullo Stromboli un patrimonio dell’Unesco. Ci sarebbero le condizioni per mettere assieme i tre progetti e dar vita ad un’unica riserva naturale ricca di contenuti. <Noi non avremmo nulla in contrario – assicura Paolillo – ma dovrà essere la Regione a valutare il tutto>.

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