Coronavirus, Buccafusca (Movi@Vento): "Governatore Santelli si faccia sentire dal Governo nazionale per allestire al più presto presidi sanitari attrezzati" Coronavirus, Buccafusca (Movi@Vento): "Governatore Santelli si faccia sentire dal Governo nazionale per allestire al più presto presidi sanitari attrezzati"

Coronavirus, Buccafusca (Movi@Vento): “Governatore Santelli si faccia sentire dal Governo nazionale per allestire al più presto presidi sanitari attrezzati”

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Una lettera aperta alla governatrice della Regione Calabria, Jole Santelli, è stata scritta dal consigliere comunale del gruppo di minoranza Movi@VentoMaria Adele Buccafusca, per evidenziare lo stato di profondo degrado della sanità calabrese e per invitare il presidente ad alzare la voce e far realizzare, dal Governo nazionale, in tempo, in Calabria, i necessari presidi sanitari attrezzati.

“Mi rivolgo a lei – afferma la Buccafusca – da cittadina, insegnante in pensione, madre, nonna, e consigliere comunale di minoranza del Comune di Nicotera, per “urlare”, che qui in Calabria siamo tutti in pericolo, lei lo sa meglio di me. Vorrei urlare non contro di lei, ma insieme a lei e insieme a tutti i calabresi, che non c’è più tempo. Dunque credo che serva poco che lei ripeta che da noi, in caso di emergenza, ci sarebbero al massimo 150 letti di rianimazione. Credo che serva davvero poco, anche che lei esprima tutta la sua preoccupazione ai microfoni della tv regionale e nazionale. Io e tanti come me, cittadini comuni, possiamo esternare la nostra impotenza, la nostra ansia rispetto a ciò che potrebbe succedere, ma lei, no. Dottoressa Santelli, mi perdoni la franchezza, lei è la presidente della nostra Regione, è stata eletta per governare la Calabria, non un condominio, quindi non può parlare come un comune cittadino: la prego, si sbrighi a trovare una immediata soluzione operativa, non verbale, le parole le lasci a noi”.

Dalla Santelli, per la Buccafuisca, i cittadini calabresi si aspettano delle iniziative concrete, mirate ad organizzare nell’immediato presidi sanitari attrezzati con respiratori e tutto il necessario, in modo da essere pronti alla cura dei pazienti calabresi contagiati.

“Se il coronavirus si dovesse diffondere anche qui in Calabria, come in Lombardia e nel Veneto – dichiara il consigliere di Movi@Vento -, non è che, siccome siamo calabresi, ci fa un trattamento di favore e prima di arrivare ci invia un messaggio whatsapp per dirci “Preparatevi”. E allora considerando che per l’ordinario la sanità calabrese, commissariata da 12 anni, non ci garantisce neanche i livelli essenziali di assistenza, non è difficile pensare a cosa potrebbe succedere in caso di focolai qui in Calabria. Le previsioni lette in qualche giornale sono terrificanti. Così come terrificanti sono le notizie che arrivano dalla provincia di Bergamo, le cui chiese, ormai deserte, “ospitano” soltanto le bare delle vittime del maledetto virus. Lo sappiamo tutti che lei non è responsabile della pessima situazione in cui versa la sanità calabrese però, adesso, non c’è tempo per le colpe e neanche per le assoluzioni. Faccia al più presto tutto quello che rientra nei suoi poteri, si faccia ascoltare dal Governo nazionale, pretenda delle risposte immediate, come stanno facendo i Governatori del Nord che, giustamente, hanno ottenuto, tutto ciò che hanno richiesto per affrontare l’ emergenza, persino l’ ex capo della Protezione civile Bertolaso. La prego, batta i pugni se è necessario, pretenda il massimo e al più presto: non c’è tempo e lei lo sa. Mi piace la musica dai balconi, l’Inno nazionale che ci affratella tutti, un bel modo di esorcizzare ansia, paura, domande senza risposte; ben venga tutto ciò che rende anche più sopportabile il “coprifuoco”, accettiamo consapevoli e “disciplinati” gli “arresti domiciliari”: sono la prova che ognuno di noi sta facendo la sua parte per uscirne vivi,come dicono gli esperti. Ma se siamo tutti italiani non basta cantare insieme l’ Inno di Mameli: per essere tutti italiani occorre, soprattutto in questo tempo, ottenere le stesse risposte, le stesse attenzioni e gli stessi strumenti operativi che sono riusciti a ricevere le istituzioni del Nord”.

La situazione della Calabria richiede maggiori risposte rispetto alla sanità del Nord Italia, perché la situazione dei contagi è in aumento, così come le vittime, “dunque se in Calabria non vogliamo essere i primi a scoprire il terribile significato delle brutte parole usate dal primo Ministro inglese, “immunità del gregge e sacrifici dei più deboli” – afferma la Buccafusca -, lei che può farlo, la prego: alzi la voce. La domanda vera è se la Lombardia e il Veneto, che sono il fiore all’occhiello della sanità nazionale sono arrivati al collasso sanitario e stanno pensando di inventarsi nuove strutture fornite di terapia intensiva,da noi che siamo alla preistoria sanitaria, cosa potrebbe succedere? Ho letto che la Regione Calabria avrebbe pronto un piano operativo, ma se non arrivano al più presto gli strumenti e il personale sanitario, il tutto non rischia di restare soltanto un piano di buone intenzioni? Governatrice Santelli, pretenda anche lei tutto ciò di cui abbiamo bisogno nella nostra Regione. Tiri fuori tutta la forza e l’orgoglio calabrese che soltanto noi donne del Sud possediamo e sappiamo usare nel momento del bisogno. Questo è il momento. Non trascuri niente e faccia valere la differenza tra la politica della lentezza e la politica dell’ immediato, la politica della burocrazia e la politica del “qui e adesso”, perché questa volta il tempo non c’è davvero. Concludo ricordando che, ieri sera, il Direttore Generale dell’ O.M.S.S., in una intervista televisiva, ha affermato che neanche i bambini sono immuni dal coronavirus. Una ragione in più per fare in fretta. Buon lavoro di vero cuore. Distinti saluti”.

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