Magistratopoli e Whistleblowers: sentenze nulle, corruzione in atti giudiziari, traffico di influenze illecite. In sintesi: crimini contro l’umanità. Magistratopoli e Whistleblowers: sentenze nulle, corruzione in atti giudiziari, traffico di influenze illecite. In sintesi: crimini contro l’umanità.

Magistratopoli e Whistleblowers: sentenze nulle, corruzione in atti giudiziari, traffico di influenze illecite. In sintesi: crimini contro l’umanità.

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Riceviamo il seguente comunicato stampa da parte della “Italian Whistleblowers” nel quale si fa presente che  <nell’inchiesta c.d. Magistratopoli è emersa l’esistenza di una rete di magistrati che ha manipolato nomine in ruoli chiave della Giustizia. Il dott. Salvi ha chiaramente rilevato che in tale inchiesta “l’elemento sta nel fatto che le scelte venivano esposte in relazione a condotte, richieste o temute, rispetto a posizioni processuali per favorire qualcuno o danneggiare qualcun altro”.

Altre inchieste collegate e collegabili (ad es. Sistema Siracusa e Rinascita Scott) confermano l’esistenza di connivenze e traffico di influenze illecite tra Magistrati, Avvocati e funzionari di Giustizia con il fine di individuare nomine al di fuori da un contesto di meritocrazia e di pilotare processi e sentenze. La dimensione della rete di illegittimità va oltre la responsabilità di pochi e soprattutto ben oltre quella asseritamente esistente solo da parte di “una corrente” dell’ANM. La rete qui denunciata è presente in tutte le sedi della Magistratura: Penale / Civile e del Lavoro / Amministrativa / Contabile. E’ urgente e necessario verificare la legalità degli atti processuali posti in essere, i conseguenti danni erariali, la distorsione e le ricadute sull’economia italiana che questi reati hanno provocato. È innegabile che i reati da contestare e far emergere sono quelli di corruzione, corruzione in atti giudiziari, falso in atto pubblico, traffico di influenze illecite e truffa allo Stato (ben diversi da illeciti disciplinari), che possono considerarsi come crimini contro l’umanità>.

Prosegue il comunicato affermando che <Quell’umanità per la quale il ricorso alla Magistratura rappresentava – in molti casi – l’ultima speranza per la propria vita e quella della propria famiglia o della propria azienda. Speranza tradita da sentenze pilotate, vite distrutte, aziende fallite, famiglie alla fame. Tali reati sono posti in essere per realizzare e/o coprire truffe immobiliari, concorsi truccati, danni ambientali, appalti illeciti e tanti altri progetti criminali che sono stati denunciati dai tanti whistleblowers che non solo non sono stati protetti dal “Sistema Giustizia”, ma hanno TUTTI perso il proprio lavoro>.

I rappresentanti di “Italian Whistleblowers” fatte le suddette premesse, <denunciano la persecuzione e la violazione dei diritti umani dei whistleblowers italiani (a titolo esemplificativo e non esaustivo i denuncianti del Pio Albergo Trivulzio di Milano, l’Avv. Maria Capozza, l’Avv. Xenia Peran, il Dott. Gaetano Pascale, l’Ispettore Dimitri Pilo) ex L. 179/2017 – Dir. UE 2019-1937 – HRC 35/25 > In conclusione a questa importante iniziativa e denuncia  proseguono nel <CHIEDERE:

  • al Ministro della Giustizia, al Presidente della Repubblica n.q. di Presidente del CSM e al Presidente del Consiglio dei Ministri di esercitare il potere di avviare ispezioni per verificare la liceità dell’iter relativo ai procedimenti giudiziari civili, penali, del Lavoro, amministrativi e contabili, in ogni ordine e grado, in cui sia coinvolto un whistleblower;
  • al Ministro del Lavoro e Politiche Sociali di avviare ispezioni per verificare la regolarità delle sanzioni o dei disciplinari o dei licenziamenti o degli allontanamenti dal luogo di lavoro attuati nei confronti dei whistleblowers, e riportare alla legalità tali iter, ricostruire le carriere e la dignità di coloro che hanno denunciato e segnalato illeciti e che (tutti) hanno subito danni o interruzioni alla propria attività lavorativa;
  • al Ministro dell’Interno di intervenire per ristabilire l’ordine pubblico, violato dalla distorsione dei fini della giustizia;
  • a tutti, di individuare una forma di risarcimento della violazione della dignità e del lavoro, ovvero dei diritti umani dei whistleblowers summenzionati.

I whistleblowers – affermano – che si dichiarano sin d’ora disponibili a collaborare per le indagini in corso o (più frequentemente) mai avviate relative alle denunce da essi presentate. A seguire e con altri comunicati stampa verranno descritte le storie di malagiustizia vissute da ciascun whistleblower ed indicati i NRG dei procedimenti dei quali verificare la legalità. Invitiamo tutti i whistleblowers italiani e chiunque ha denunciato illeciti e, per questo motivo, è stato perseguitato in uno o più procedimenti giudiziari, ottenendo sentenze ingiuste, ad inviare una sintesi del proprio caso a italianwhistleblowers@gmail.com

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