Intervista a Martina Punturiero.

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Martina Punturiero è una giovane scrittrice, che con il suo primo romanzo: “Ho scelto Te”, presentato in anteprima, l’estate scorsa, dall’Associazione Culturale Arte Che Parla, presieduta dalla scrittrice  Simona Mileto,  ha riscosso un lusinghiero successo di pubblico e di critica.

Martina in esclusiva per il nostro giornale,  ci ha rilasciato la seguente intervista.

1) Martina sapresti descriverti con tre aggettivi?

Non sono brava a descrivermi perché ancora oggi sto cercando di scoprire ogni sfaccettatura del mio carattere, però posso dire i tre aggettivi che mi vengono dati più spesso. Testarda, asociale e strana. Che poi ad ogni aggettivo c’è anche dietro una spiegazione.

2)  Qual è il tuo obiettivo principale nella vita?

Beh bella domanda e anche un pò difficile da rispondere. Ho svariati obiettivi e spero che piano piano riesco a realizzarli. Il primo ovviamente far conoscere a più persone la mia scrittura e il mio punto di vista attraverso i personaggi del mio libro, perché secondo me per uno scrittore non è importante quanto si guadagna, ma quanto possa dare e insegnare al lettore. Un altro sogno nel cassetto è formarmi come assistente veterinaria corso che sto facendo da qualche mese perché adoro alla follia gli animali e infatti si può vedere anche all’interno del libro che ho dato un ruolo importante ad un cucciolo di Alaskan Malamute. E ne ho ancora di svariati di obiettivi, ma preferisco fare un pò la superstiziosa e tenerli per me.

3)Quando e come è nata l’idea di scrivere un libro?

Penso che per una persona che è portata per la scrittura o a trasmettere i suoi pensieri non a voce, ma su carta; non c’è un modo o un quando sia nato un libro. In un momento qualsiasi si mette lì davanti al computer o cellulare nel mio caso e inizia a scrivere senza sapere dove sia la fine e quale sia l’obiettivo. Prima di ultimare il mio romanzo, ho passato anni al liceo a scarabocchiare svariati racconti che ora come ora non sono lontanamente paragonabili alla storia di “Ho scelto te”. Più crescevo, più mi caricavo di esperienze e più dentro la mia testa si modificava la storia perfino qualche mese prima della pubblicazione ho modificato alcune parti. Però posso dire di averci messo anima e corpo per un intero anno in una casetta al centro di Siena. In quello che poi si è rivelato il mio ultimo anno lì, ma che porterò sempre dentro di me.

4)Quanto pensi che la tua giovane età possa contribuire ad instaurare un buon rapporto con i lettori?

Diciamo che mi troverei più a mio agio a parlare con lettori della mia età o leggermente più piccoli per questioni di esperienze in comune o solo per comprensione di età.

5)Quanto di te c’è in Mya Eagle?

 

Partiamo dal presupposto che Mya Eagle è la ragazza che vorrei essere, ma alcune sue caratteristiche rispecchiano il mio carattere. Ogni scrittore mette del suo in un personaggio del proprio libro credo. Mi sono medesimata in lei quando si trovava a dover scegliere la via più giusta da intraprendere basandomi sulla mia vita. Il suo essere determinata e diffidente sono due caratteristiche del mio carattere, ma c’è molto altro da scoprire di lei. Dico sempre alle persone che mi circondano o nuove conoscenze che chi mi vuole un pizzico conoscere deve leggere il mio libro perché ho scavato e analizzato anche dei miei lati per far emergere Mya Eagle.

6)Qual è il tuo libro preferito, quello che avresti voluto scrivere  tu e  uno che non ti ha mai entusiasmata?

Inizio facendo una premessa per gli amanti di Nicholas Sparks, non amo molto il modo con cui descrive i suoi racconti, ma mi piace la storia in sé; infatti, ho visto ogni film tratto dai suoi romanzi anche se alcune cose vengono modificate come sappiamo tutti. Quindi da questa premessa si può capire che non è di mio gusto Sparks. Dal mio romanzo si può capire che prediligo molto verso il genere romance però dev’esserci un pò di pepe nella storia. No una cosa piatta e banale. Un racconto che ti lascia sempre col fiato corto e con suspense. Quando mi appassionai alla lettura preferivo i fantasy sinceramente, ma con la maggiore età sono diventata una eterna sognatrice romantica. Le prime due domande possono essere racchiuse in un unico titolo e scrittrice. Uno splendido disastro di Jamie McGuire. Mi ha influenzata e ispirata molto a dirla tutta. Ho amato alla follia il mio libro della trilogia e si distingue molto dalle altre storie che ha scritto. Mi piace il modo con cui la protagonista Abby descrive la sua storia e nasconde molto bene il suo passato dietro un viso candido e dei vestiti da brava ragazza. Sono del parere che niente è come sembra e che l’apparenza molte volte ci devia sulla vera identità di una persona.

 

 

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