Ricordando gli anni 80

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Se  anche voi un tempo che fu, avete sognato il matrimonio  di  Candy Candy  con il nobile Terence e avete pianto  la morte di Lady Oscar.

Se avete amato il Presidente Sandro Pertini  ed  esultato insieme a lui,  alla finale Italia-Germania del  Campionato Mondiale di Calcio.

Se avete cantato a squarciagola “Non sono una signora” ed avete amato intensamente “Il Mare d’Inverno” della ineguagliabile Loredana Bertè.

Se vi siete emozionati ascoltando Nikka Costa,  i Duran Duran, i Depeche Mode e i Pet Shop Boys.

Se desideravate andare a Torino,  al primo concerto di Madonna in Italia  e nella scatola in soffitta conservate ancora tutti i suoi dischi e i suoi videoclip.

Se ricordate Bettino  Craxi,  Giovanni Spadolini,  Giulio Andreotti, Gheddafi, Ronald  Reagan , Michail Gorbaciov, San Giovanni Paolo II, Indira Gandi, Lady Diana e  Margaret Thatcher.

Se ricordate anche  la protesta di Tienanman e la Caduta del Muro di Berlino.

Se avevate letto Il nome della Rosa di Umberto Eco, L’insostenibile leggerezza dell’essere di Milan Kundera, Volevo i Pantaloni di Lara Cardella  e l’Alchimista di Paulo Coelho.

Se  in Tv  guardavate Drive IN , Dallas e Gli Emigranti.

Se il vostro film preferito  è stato  La mia Africa con l’insuperabile Meryl Streep.

Se compravate Dolly, Cioè  e Sorrisi e Canzoni e li leggevate mangiando la Girella Motta, le patatine  San Carlo con dentro le sorpresine o il ghiacciolo che costava solo 150 lire.

Se avete comprato i vestiti su Postal Market e Vestro e usato la saponetta Lux.

Se avete collezionato gli album  delle figurine come “Love Is”.

Se facevate colazione con i biscotti del Mulino Bianco , collezionando le scatoline.

Se nel latte mettevate il Nesquik.

Se avevate sul diario gli adesivi del Camel Trophy 87.

Se avete pianto guardano il Tempo delle mele e Paradise.

Allora siete dei ragazzi/e dei mitici anni 80.

Anni meravigliosi pieni di speranza, sogni, sentimenti puliti, buona musica e sogni.

Anni dove si stava insieme, si facevano lunghe passeggiate, ci si confrontava, si cercavano i libri in Biblioteca perché non c’era Internet e i cellulari.

Anni che non torneranno più, che sono volati via portandosi dietro i nostri sogni, le nostre speranze, le persone che amavamo, il primo amore.

Anni che spesso ritornano al nostro cuore, per farci emozionare,  piangere e  sognare ancora.

Il loro ricordo vive dentro di noi, è  ancora nostro, ci appartiene, come ben diceva il mitico Antonello Venditti in una delle sue canzoni dal titolo “Giulio Cesare”: “Tu come stai?/Ragazzo dell’86/Coraggio di quei giorni miei/Coscienza, voglia e malattia di una canzone ancora mia”.
Mia , nostra per sempre. Per non dimenticare.

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