Unical, Edoardo Martinelli apre l’undicesimo ciclo seminariale di Pedagogia della R-Esistenza discutendo la pedagogia e la didattica di Barbiana.

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Sarà Edoardo Martinelli, allievo del Priore di Barbiana e coautore di Lettera a una professoressa, ad aprire domani, martedì 7 dicembre, i lavori dell’undicesimo ciclo seminariale di Pedagogia della R-Esistenza, progetto di promozione scientifica di una cultura militante dell’antimafia sociale nato nella Facoltà di Lettere e Filosofia il 23 maggio 2011 e attualmente attivo nel Dipartimento di Culture, Educazione e Società dell’Università della Calabria. Il webinar, introdotto da Giancarlo Costabile del progetto antimafia del DiCES, inizierà alle 17.30 e si potrà seguire in diretta ai link:

https://www.facebook.com/calabrianews24tv; https://www.youtube.com/c/CalabriaNews24

Martinelli, tra gli allievi più originali della pedagogia milaniana, racconterà agli studenti di Storia dell’Educazione alla democrazia e alla legalità dell’Unical i suoi anni a Barbiana, discuterà la genesi della lettera collettiva alla scuola e alla società del tempo, parlerà della categoria della disobbedienza civile come ‘amore per la legge giusta’ e attualizzerà il motto I CARE, cuore dell’educazione dialogica e inclusiva di don Milani. Martinelli concluderà il suo intervento spiegando le ragioni pedagogiche e culturali che lo hanno spinto a fondare, con una rete nazionale di insegnanti e collaboratori, il progetto Barbiana 2040 (presentato all’Università della Calabria nel maggio 2019) che punta a una nuova attualizzazione della Scrittura collettiva, il metodo che ha reso celebre nel mondo l’esperienza didattica della Scuola di Barbiana.

Il progetto Pedagogia della R-Esistenza ha organizzato in questi dieci anni di attività – senza alcun contributo pubblico – 118 seminari in presenza, 27 online (emergenza sanitaria Covid-19) e 26 laboratori all’aperto (da Scampia a Palermo, dalla Piana di Gioia Tauro alla Locride, passando per le periferie di Cosenza), che hanno coinvolto più di 300 relatori. Figure di alto profilo istituzionale della Direzione Nazionale Antimafia e della Commissione Parlamentare Antimafia, delle Procure distrettuali antimafia (Catanzaro, Reggio Calabria, Palermo e Napoli) e delle forze dell’ordine, il mondo dell’associazionismo laico e cattolico, importanti prelati e sacerdoti impegnati nella promozione della ‘memoria antimafia’, la realtà dei movimenti, gli imprenditori che hanno denunciato il racket delle estorsioni, il giornalismo militante, hanno animato in tutti questi anni accademici il cantiere pedagogico (ed eretico) nato sulle colline di Arcavacata. Più di 4000 gli studenti impegnati nella sperimentazione didattica tra i banchi delle aule di Scienze dell’Educazione, mentre 1000 sono stati gli universitari che hanno partecipato ai laboratori di cittadinanza attiva svolti nei territori.

 

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