«La riforma della Costituzione, anche sulla tutela ambientale, non può e non deve essere il frutto di interventi per monadi o di parcellizzazioni normative».
Lo ha detto l’onorevole Felice Maurizio D’Ettore, coordinatore regionale in Calabria di ‘Coraggio Italia’, nel corso del suo intervento alla Camera in sede di discussione generale sulle modifiche agli articoli 9 e 41 della Costituzione in materia di tutela e protezione ambientale.
La revisione costituzionale riguarda anche i principi fondamentali e la parte prima della Carta costituzionale, incidendo sulla tavola dei valori supremi del sistema giuridico italiano.
«Pur votando sì alla modifica – ha aggiunto D’Ettore – non possiamo esimerci dal sottolineare che non siamo di fronte a meri passaggi formali e burocratici. La modifica della Costituzione è un fatto serio ed importante che non deve e non può avvenire con parcellizzazioni tali da ricondurla nella logica diversa della legislazione ordinaria.
L’ impegno, la sensibilità, la visione sistematica e l’approfondimento richiesti da una revisione costituzionale non consentono di derubricare la riforma in esame ad un passaggio parlamentare ordinario, dimenticando il valore profondo degli enunciati costituzionali che vengono modificati od integrati con effetti di grande rilevanza sul nostro ordinamento ».
D’Ettore, inoltre, ha sottolineato che «votando, ad esempio, a favore dell’ingresso esplicito del termine ‘ambiente’ nella Costituzione, non si pongono, come qualcuno ha erronamente inteso, limiti all’attività economica privata e agli interessi propri dell’impresa, ma si introduce una specificazione, un contenuto di significato più ampio e coerente al sistema che realizza un percorso gia’ compiuto nel tempo dalla giurisprudenza anche costituzionale sulla tutela di natura ambientale. Si attribuisce al principio un valore più ampio e di rango superiore, sul piano anche formale, richiamando concetti e regole già recepiti nel nostro ordinamento, favorendo così anche l’interpretazione applicativa della giurisprudenza.
Come per la proprietà privata, anche per l’iniziativa economica privata si prevede una finalizzazione a più ampio raggio nell’ambito dei principi generali del nostro ordinamento giuridico estendendo, altresì, la tavola dei valori costituzionali che costituiscono vincolo interno per la legislazione ordinaria ».
Poi conclude: «La Costituzione si revisiona con la più ampia condivisione, in particolare quando le modifiche riguardano la Parte prima ed i Principi fondamentali della carta>>.