Ha causato l’interruzione dell’energia elettrica il violento temporale che si è abbattuto sulla cittadina nella notte tra il 28 e 29 maggio, ma soprattutto ha originato l’allagamento di una parte di lungomare dove hanno trovato dimora fanghiglia e sterpaglie a causa del fatto che le acque meteoriche e fluviali del torrente Pozzo non avevano libera circolazione all’altezza del sottopasso. Un evento improvviso che, per il capogruppo consiliare di minoranza, Valerio Mangialardo, non doveva succedere.
“Il Comune di Joppolo – afferma il consigliere di opposizione – è risultato beneficiario di un finanziamento di euro 1.262.463,47 da parte della Regione Calabria, Protezione Civile, in relazione agli eventi alluvionali verificatosi nel mese di giugno 2018. Lavori appaltati ad agosto 2021 e consegnati all’impresa aggiudicatrice a settembre 2021. Da oltre un mese il cantiere è stato chiuso all’altezza del lungomare di Joppolo, località Giardinello, dove il torrente Pozzo sfocia in mare attraversando un sottopasso (tombino scatolare). Il tutto per perfezionare lo spostamento di una cabina Enel e per gli espropri d alcuni terreni. Prima della chiusura il sottopasso è stato completamente otturato per dar luogo ad una pista di accesso (strada provvisoria) allo stesso torrente con l’accumulo di terreno vegetale all’inverosimile, per far passare i mezzi meccanici, nonché i camion dell’impresa assuntrice dei lavori, ma nessuno dei responsabili dei lavori successivamente si è posto il problema di rimuovere l’otturazione del sottopasso e del terreno depositato nell’alveo del torrente, magari a presagire una eventuale “Bomba d’acqua” estiva, come quella già drammaticamente vissuta nell’estate del 2018. Non crediamo ci voleva la scienza per capire questo, che se si tappa il corso del torrente l’acqua trabocca, basi elementari della fisica ma per il Comune di Joppolo la priorità di questi mesi è stata il taglio di piante secolari. Come volevasi dimostrare, nella notte tra il 28 e 29 maggio, un violento temporale ha investito tutta la zona causando l’interruzione dell’energia elettrica tuttora da ripristinare e chiaramente allagando il lungomare di Joppolo con fanghiglia e sterpaglie, non trovando le acque meteoriche e fluviali del torrente Pozzo, libera circolazione all’altezza del sottopasso”.
Per Mangialardo in questa storia ci sono delle responsabilità oggettive della direzione lavori, del responsabile del procedimento, nonché dei responsabili del servizio e della sicurezza, che “dovrebbero vigilare sull’andamento dei lavori e garantirne l’incolumità pubblica – dichiara il consigliere di minoranza -. E’ inconcepibile lasciare un cantiere in queste condizioni. Tantomeno, additare, come da qualcuno è stato fatto, l’impresa esecutrice dei lavori la quale a fronte di uno stato di avanzamento lavori di 196mila euro le vengono pagate solo 35mila, 
quando poi sappiamo che la Protezione Civile, per Convenzione ha già fatto un’anticipazione del 30% sui lavori. Chiaramente era prioritaria la spesa dell’impresa piuttosto che dei tecnici progettisti e degli incentivi del 2% al tecnico comunale. Crediamo che andava fatto un mea culpa per la negligenza dimostrata nell’occasione da parte di chi viene pagato profumatamente per svolgere le proprie funzioni in modo corretto e legale e non per creare ulteriori spese. Chiediamo e interroghiamo quindi il sindaco Peppe Dato e tutta l’amministrazione, con quali soldi verrà pagata l’impresa che ha eseguito i lavori di somma urgenza e se sia il caso di addebitare il tutto a chi viene retribuito per tali compiti e non per creare un’ulteriore spesa a danno dei cittadini di Joppolo”.
