Mesima, Mammoliti: La riserva naturale occasione storica per valorizzare il territorio

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foce mesima

Sul banco degli imputati nel processo al mare inquinato siede da qualche decennio il fiume Mesima. In tanti sono pronti ad accusare, in pochi tentano la difesa, nessuno interviene per eliminare i problemi alla fonte. Problemi ben noti a forze politiche, enti e istituzioni, che, però, faticano sempre più ad andare oltre le parole. Per certo, il Mesima, nei suoi 55 chilometri di corsa verso il mare, riceve non solo l’apporto di numerosi affluenti, ma anche quello degli scoli fognari di una ventina di comuni, che, nel terzo Millennio, sono ancora privi di depuratori. Stando alle valutazioni degli esperti, a creare più danni sono il Metramello e il collettore Vena, che raccolgono i liquami fognari di Rosarno per poi portarli verso il mare. Proteste, petizioni, denunce, non sono mai mancate. I cittadini fanno il loro dovere, nessuno li ascolta. Sarà così per sempre? Non è detto. Alla fine della fiera, ci sono in campo anche iniziative che lasciano ben sperare. Sono ancora da utilizzare, infatti, i fondi che la Regione ha stanziato nel 2017 per dotare di impianti di depurazione i comuni che ne sono ancora sprovvisti, mentre, nei giorni scorsi, su iniziativa del consigliere Ferdinando Laghi, è arrivata nella quarta commissione regionale la proposta di legge del Wwf depositata nel 2019 e mirata a istituire una riserva naturale alla foce del Mesima. Nell’occasione, tutti i presenti hanno espresso parere favorevole.

raffaele mammoliti

Tra i più convinti assertori della bontà della legge c’è il consigliere del Pd, Raffaele Mammoliti. <L’istituzione di una riserva naturale nella foce del fiume Mesima – sostiene – rappresenta una importante, anche storica, occasione di recupero, valorizzazione e promozione di un territorio di particolare rilevanza naturalistico-ambientale. Ho condiviso – aggiunge – l’intero impianto anche relativamente alla gestione affidata al Wwf per le comprovate competenze e professionalità possedute e, tra l’altro, esercitate a livello nazionale senza scopo di lucro>. Mammoliti parla anche di un programma di gestione triennale <nel quale verranno definiti gli interventi e le azioni per il potenziamento della riserva che dovranno essere condivisi con le amministrazioni comunali interessate e la Regione>. Detta programmazione <aiuta la Calabria – conclude Mammoliti – a stare dentro gli obiettivi della strategia europea 2030 e in linea con l’ apposita missione del Pnrr. In tale direzione daremo il nostro convinto contributo e sostegno promuovendo anche un necessario confronto con i diversi attori interessati>.

Soddisfatti dell’esito del dibattito in commissione anche la biologa Jasmine De Marco e il Wwf cui si deve la proposta di legge. <L’istituzione della riserva – sottolinea la giovane biologa – non solo metterebbe sotto tutela la foce del Mesima, ma porrebbe un argine al triste fenomeno dell’inquinamento provocato dal Vena e più volte denunciato dal Wwf. Questo collettore, oggi in situazione di completo degrado, se opportunamente risanato, potrebbe contribuire alla salvaguardia della ricchezza di biodiversità della foce del fiume>.

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